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Liberi di parlare: via libera alla riforma delle querele

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La recente approvazione parlamentare di un articolo di legge cruciale segna un passo significativo nella tutela della libertà di espressione e nella lotta contro l’abuso del diritto di querela.
Il provvedimento, approvato dalla Camera dei Deputati con una larga maggioranza, conferisce al Governo il potere di emanare uno o più decreti legislativi volti a recepire la Direttiva europea sulle querele temerarie, un’iniziativa volta a inquadrare e limitare pratiche giudiziarie pretestuose e vessatorie.

La Direttiva europea, da cui il decreto legislativo italiano trarrà ispirazione, nasce dalla crescente preoccupazione per l’utilizzo improprio del diritto di querela, soprattutto in contesti che coinvolgono la diffusione di informazioni online e la libertà di stampa.
In molti paesi, figure potenti o organizzazioni con ingenti risorse finanziarie hanno sfruttato il sistema giudiziario per intimidire giornalisti, attivisti, whistleblower e semplici cittadini che osano criticare o denunciare abusi di potere.
L’effetto di tali azioni è un effetto agghiacciante: l’autocensura dilagante, la limitazione del dibattito pubblico e la compromissione del diritto fondamentale alla libertà di espressione.
L’articolo di legge approvato, e i decreti legislativi che ne deriveranno, non si limitano a recepire la Direttiva europea, ma mirano a definire con maggiore precisione le cosiddette “questioni con implicazioni transfrontaliere”.

Questo aspetto è particolarmente rilevante nell’era digitale, dove le informazioni si diffondono rapidamente attraverso i confini nazionali e dove una notizia pubblicata in un paese può avere ripercussioni legali in un altro.
La definizione di queste questioni transfrontaliere consentirà di individuare con maggiore certezza i casi in cui una querela, pur apparentemente fondata su una presunta violazione di legge locale, è in realtà volta a soffocare la libertà di espressione su scala internazionale.
Il provvedimento introduce quindi una disciplina rigorosa nei confronti di chi avvia azioni legali pretestuose, con l’obiettivo di proteggere coloro che agiscono nell’interesse pubblico o che esercitano il diritto di critica.

Sono previste sanzioni per chi promuove querelati temerari, che possono includere il risarcimento dei danni subiti dalla persona querelata, il pagamento delle spese legali e, in casi estremi, la condanna pecuniaria o persino la sanzione disciplinare per gli avvocati coinvolti.
L’approvazione di questo articolo legislativo rappresenta quindi non solo una conformazione agli obblighi europei, ma anche una risposta concreta alla crescente necessità di bilanciare il diritto di azione legale con la tutela dei diritti fondamentali e la garanzia di un dibattito pubblico libero e informato.

Si tratta di un passo avanti significativo per preservare la libertà di espressione e prevenire l’utilizzo distorto del sistema giudiziario come strumento di intimidazione e censura.
Il futuro legislativo vedrà ora l’emanazione dei decreti attuativi, che definiranno nel dettaglio le modalità di applicazione di questa nuova disciplina.

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