Piemonte, legge quadro: un boost per le energie rinnovabili e l’autoconsumo

Il Piemonte traccia un percorso strategico per il futuro energetico con l’approvazione unanime di una nuova legge quadro in materia di energie rinnovabili e autoconsumo.
Questa normativa, frutto di un costruttivo processo di convergenza tra le diverse forze politiche – testimoniato dalle proposte iniziali di Claudio Sacchetto (Fdi), Alberto Avetta (Pd) e Sarah Disabato (M5s) – rappresenta un aggiornamento sostanziale alla legislazione del 2018, che aveva già posizionato la regione come un polo di innovazione nel panorama delle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER).
Attualmente, sul territorio piemontese operano 154 CER, un dato significativo che riflette l’attaccamento del territorio alla transizione ecologica.
La nuova legge non si limita a consolidare i risultati raggiunti, ma ambisce a catalizzare una nuova ondata di sviluppo, ponendo l’accento sull’interconnessione tra produzione, scambio e accumulo di energia pulita destinata all’autoconsumo collettivo.
Questo approccio mira a una riduzione mirata dei consumi energetici complessivi e a contrastare efficacemente la povertà energetica, attraverso interventi di efficientamento mirati e personalizzati.

Al cuore della visione regionale si colloca un modello di transizione energetica partecipativa e decentralizzata.
La legge promuove attivamente il ruolo dei Comuni, dei cittadini e delle realtà produttive locali, riconoscedo loro la centralità nella definizione e nell’attuazione di progetti energetici su scala locale.

Questa visione riflette una consapevolezza profonda che le sfide ambientali, economiche e sociali che il Piemonte si trova ad affrontare richiedono risposte collaborative e condivise.

La resilienza del territorio dipenderà dalla capacità di creare sinergie e di valorizzare le competenze distribuite sul suo tessuto sociale ed economico.
Per sostenere l’implementazione della legge, la Regione ha previsto una dotazione finanziaria iniziale di 1,2 milioni di euro per il biennio 2026-2027, interamente derivante dal bilancio regionale.
Successivamente, i finanziamenti saranno annualmente definiti nell’ambito del processo di approvazione del bilancio di previsione, garantendo una programmazione flessibile e adattabile alle evoluzioni del contesto energetico.

Nell’ambito della discussione parlamentare, Claudio Sacchetto, primo relatore di maggioranza, ha sottolineato la rilevanza strategica del Piemonte a livello nazionale, evidenziando come la regione si collochi al terzo posto per accesso a finanziamenti pubblici e concentri il 15% delle CER presenti in Italia.

Questa legge, dunque, non è solo un atto legislativo regionale, ma un vero e proprio quadro di riferimento per l’innovazione nel settore energetico, con implicazioni potenzialmente significative per l’intera nazione.
L’obiettivo è favorire un ecosistema energetico locale dinamico, capace di generare benefici economici, sociali e ambientali a lungo termine.

- pubblicità -
- Pubblicità -
- pubblicità -
Sitemap