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Brain Gain: Tre Storie di Talento Ritorna nelle Marche

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Tre volti, tre narrazioni intrecciate, tre destini che si irradiano dalle Marche per poi ritornarvi, arricchiti da esperienze globali.
Queste sono le storie presentate durante l’assemblea generale di Confindustria Ancona a Fabriano, esempi emblematici di un fenomeno in crescita: il ritorno dei talenti, la “brain gain” che vede giovani professionisti, formati altrove, scegliere di reinvestire le proprie competenze nel tessuto economico e sociale marchigiano.

Giacomo Marcelletti, originario di Civitanova Marche, incarna la nuova leadership consapevole.
Il suo percorso, segnato da tappe cruciali in realtà prestigiose come OCeC e Deloitte, dove ha affinato le sue capacità nel campo della finanza aziendale e nello sviluppo di startup innovative, testimonia la possibilità di costruire una carriera internazionale mantenendo salde le radici.
L’esperienza maturata supportando la crescita di Artemest, piattaforma di artigianato di lusso, ha ulteriormente consolidato la sua visione: quella di unire l’eccellenza del Made in Italy con le potenzialità digitali.

Ora, la sua scelta di dedicare le proprie competenze agli imprenditori marchigiani non è solo un ritorno personale, ma un investimento strategico per la crescita del territorio.

Monica Marinelli, nata a Camerano, rappresenta una generazione di professionisti fluidi, capaci di operare in contesti multiculturali e di integrare il lavoro in presenza con la flessibilità del remote working. La sua formazione, divisa tra l’Università Politecnica delle Marche e il Politecnico di Milano, e le esperienze lavorative a Milano, Dubai e Riyadh, le hanno fornito una prospettiva globale unica.

La scelta di stabilire la propria base operativa nelle Marche, pur mantenendo un ritmo intenso di viaggi a livello nazionale, evidenzia un desiderio di equilibrio tra ambizione professionale e legame con le proprie origini.

Il suo lavoro di consulenza presso la Boston Consulting Group, unito alla sua capacità di conciliare presenza fisica e lavoro da remoto, la rende un esempio di come la nuova economia possa favorire la permanenza dei talenti sul territorio.

Claudio Piccoli, ingegnere elettronico di Sassoferrato, personifica un’evoluzione culturale che vede un crescente desiderio di riconnessione con le proprie radici.
La sua scelta di entrare a far parte di Ariston Group, un’azienda simbolo del distretto industriale marchigiano, pur lavorando in Lombardia, dimostra come la ricerca di un significato più profondo nel lavoro possa spingere i giovani a privilegiare il valore umano rispetto alle opportunità pur allettanti di carriera.

Questa decisione non è solo un ritorno alle origini, ma anche una presa di coscienza del ruolo cruciale che le aziende locali svolgono nel sostenere l’economia e l’identità del territorio.
La sua esperienza rappresenta un’occasione preziosa per Ariston Group di beneficiare di competenze aggiornate e di una nuova sensibilità verso le dinamiche generazionali.
Questi tre percorsi, pur nella loro diversità, convergono su un punto fondamentale: la consapevolezza che il futuro delle Marche passa attraverso la valorizzazione del capitale umano, l’integrazione di competenze globali e la creazione di un ecosistema favorevole all’innovazione e alla crescita sostenibile.
La loro storia è un invito a coltivare il legame con il territorio, a investire nel talento locale e a costruire un futuro condiviso.

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