L’approvazione di un significativo emendamento alla legge di bilancio del Trentino Alto Adige ha segnato la conclusione di un’intensa giornata di lavori in Consiglio Regionale.
La decisione, sostenuta dalla maggioranza, disaccoppia le indennità dei consiglieri regionali dall’automatico adeguamento agli aumenti salariali del personale dipendente pubblico, introducendo una novità che punta a una gestione più flessibile e, si spera, più equa delle risorse regionali.
Il Presidente della Giunta, Arno Kompatscher, nel suo intervento di replica ha sottolineato la complessità della manovra, ricordando come molte delle materie coinvolte ricadano principalmente nelle competenze delle Province autonome di Trento e Bolzano.
L’introduzione della nuova disciplina è stata presentata come un passo necessario, potenzialmente in grado di sbloccare trattative altrimenti impantanate e di offrire una maggiore autonomia nella definizione delle politiche retributive regionali.
Kompatscher ha riconosciuto apertamente che l’azione poteva essere intrapresa in precedenza, ma ha giustificato i ritardi con le diverse sensibilità presenti all’interno della maggioranza, assumentosi la responsabilità della decisione con un’apertura al dialogo e alla ricerca di soluzioni condivise.
Il provvedimento introduce un meccanismo di collegamento delle indennità dei consiglieri all’andamento delle retribuzioni di tutti i dipendenti pubblici operanti in Trentino Alto Adige.
Kompatscher ha evidenziato come, negli ultimi dieci anni, gli aumenti medi registrati siano stati significativamente inferiori al tasso di inflazione, generando un potenziale squilibrio percepito e un rischio di demotivazione del personale.
Per affrontare queste criticità, la Regione si impegna a istituire un tavolo di lavoro dedicato, con l’obiettivo di definire linee guida precise e di monitorare l’impatto della nuova disciplina.
La sua entrata in vigore è stata fissata per l’autunno del prossimo anno, con l’esplicita garanzia di non prevedere applicazione retroattiva.
Parallelamente all’approvazione dell’emendamento, il Consiglio Regionale ha esaminato il disegno di legge regionale di stabilità 2026, che comprendeva anche la questione delle indennità e che ha visto come prima firmatario il capogruppo della Svp Harald Stauder.
Il testo originario prevedeva modifiche rilevanti, tra cui la definizione di un numero massimo di assessori comunali, variabile in base alla dimensione dei comuni, e l’incremento delle indennità di carica per sindaci e assessori comunali, con l’ambizioso scopo di armonizzare le condizioni tra le due province autonome.
Un significativo contributo al dibattito è giunto dal gruppo Fratelli d’Italia, con un emendamento presentato dalla consigliera Francesca Gerosa, che proponeva l’estensione dell’indennità prevista per i consiglieri di Bolzano anche ai membri del Consiglio comunale di Trento (un importo di 1200 euro lordi mensili).
L’emendamento è stato approvato con 40 voti favorevoli.
Il disegno di legge regionale, nel suo complesso, ha ottenuto l’approvazione con 36 voti a favore e 25 contrari, testimoniando un parere diviso ma evidenziando l’importanza strategica della questione per l’amministrazione regionale.







