sabato 6 Dicembre 2025

Trafficanti di doping: vasta operazione in tutta Italia

Un’operazione di portata nazionale ha inferto un duro colpo al sommerso commercio di sostanze dopanti destinate al mondo del bodybuilding e del fitness, con un’imponente serie di perquisizioni eseguite in 40 province italiane.

L’inchiesta, coordinata dalla Procura di Savona e condotta dai Carabinieri del Nas (Nucleo Antisofisticazioni e Sanità), ha portato all’emissione di oltre sessanta decreti di perquisizione, rivelando un’organizzazione strutturata capace di distribuire farmaci illeciti su scala capillare.
L’indagine, frutto di un’attività di investigazione complessa e prolungata, ha messo in luce un sistema di approvvigionamento e distribuzione elusivo, volto a bypassare i controlli sanitari e le normative vigenti.
L’utilizzo di piattaforme online e canali di comunicazione criptati ha reso più difficoltosa l’individuazione dei responsabili, ma l’impegno dei Carabinieri, supportati da specialisti delle sezioni Criptovalute del Comando Antisofisticazioni Monetarie, ha permesso di ricostruire le dinamiche criminali.
Le perquisizioni, attuate contemporaneamente nelle province di Alessandria, Ascoli Piceno, Bologna, Brescia, Cagliari, Campobasso, Como, Cremona, Cuneo, Ferrara, Genova, Imperia, Lecce, Livorno, Milano, Modena, Monza, Novara, Padova, Parma, Pavia, Pescara, Ravenna, Reggio Calabria, Rimini, Roma, Salerno, Sassari, Savona, Siena, Teramo, Terni, Torino, Treviso, Trieste, Udine, Varese, Venezia, Verona e Vicenza, miravano al sequestro delle sostanze dopanti, spesso importate illegalmente o prodotte in laboratori clandestini.

Tra i farmaci oggetto di indagine figurano ormoni anabolizzanti, stimolanti e altri composti chimici altamente pericolosi per la salute, spesso utilizzati per migliorare le prestazioni atletiche o per alterare l’aspetto fisico.

L’operazione non si limita alla mera repressione di un traffico illecito, ma si inserisce in un contesto più ampio di tutela della salute pubblica e di contrasto alle distorsioni del mercato sportivo.
L’utilizzo di sostanze dopanti comporta rischi elevati per l’organismo, tra cui patologie cardiovascolari, disfunzioni ormonali, danni al fegato e ai reni, nonché dipendenza psicologica.
L’inchiesta mira a sensibilizzare l’opinione pubblica sui pericoli di queste pratiche e a scoraggiare l’uso di farmaci non autorizzati, spesso privi di controlli di qualità e potenzialmente letali.

La portata nazionale dell’operazione sottolinea la necessità di una collaborazione interforze per affrontare un fenomeno sempre più diffuso e complesso, che coinvolge un numero crescente di individui, spesso giovani e vulnerabili, attratti dalla promessa di risultati immediati e dall’ideale distorto del corpo perfetto.

- pubblicità -
- Pubblicità -
- pubblicità -
Sitemap