venerdì 5 Dicembre 2025

Novara, intensificati i controlli sui flussi migratori irregolari.

Nel corso dei mesi di ottobre e novembre, le forze dell’ordine di Novara hanno intensificato le attività di controllo e gestione dei flussi migratori irregolari, dando luogo a una serie di interventi mirati.
Questi si sono concretizzati in trentasei provvedimenti amministrativi, rappresentativi di una complessa situazione demografica e delle sfide che l’amministrazione locale si trova ad affrontare.

L’implementazione di tali provvedimenti ha coinvolto individui provenienti da diverse nazioni, con particolare riguardo a Marocco e Turchia, da cui provengono rispettivamente tre persone già effettivamente rimpatriate.

Un ulteriore caso ha visto una persona di origine marocchina, in seguito alla sua liberazione dalla locale struttura carceraria, essere trasferita presso il Centro di Permanenza per il Rimpatrio (CPR) di Torino, in attesa del rimpatrio definitivo.

Tre cittadini algerini, gravati da precedenti penali, sono stati invece collocati nei CPR di Roma e Gorizia, destinati a subire lo stesso iter.

Un numero significativo di individui, cinque in totale, è stato sottoposto alla misura dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, una modalità di controllo che anticipa il rimpatrio coatto, permettendo al contempo di monitorare il loro spostamento e impedire la dispersione sul territorio.

Un’attenzione particolare è stata riservata a quindici persone prive di precedenti penali o amministrativi, a cui è stato intimato l’ordine di lasciare il territorio nazionale.

Finora, quattro di queste persone hanno ottemperato al provvedimento, mentre un’altra ha scelto di aderire a un programma di rimpatrio volontario assistito, un’iniziativa promossa dall’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM), braccio operativo delle Nazioni Unite dedicato alla gestione dei flussi migratori.

Tale scelta, pur non escludendo il rimpatrio, offre una via di uscita più gestita e potenzialmente meno traumatica.

Un elemento cruciale, che ha reso più complessa la gestione del fenomeno, è rappresentato dalla difficoltà nell’ottenere i documenti di viaggio necessari per l’espatrio.

Quattordici persone si sono trovate in questa condizione, impedendo l’immediato rimpatrio.

In questi casi, il Questore di Novara ha emesso un ordine che impone l’abbandono del territorio nazionale entro un termine di sette giorni, una misura che mira a spingere l’individuo ad autonomamente provvedere alla propria partenza o a richiedere assistenza per l’ottenimento dei documenti necessari.
La situazione riflette una problematica più ampia, legata alla complessità del sistema di cooperazione internazionale e alle difficoltà nell’identificazione e nella verifica della cittadinanza.
L’azione delle forze dell’ordine, pertanto, si inserisce in un quadro di interventi più ampi, che prevedono anche la collaborazione con le autorità consolari e la promozione di accordi bilaterali per facilitare il rimpatrio e garantire il rispetto della normativa vigente.

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