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Lascito Leoncavallo: Termine Ore 12 per la Salvezza del Centro Sociale

Il tempo stringe: alle ore 12 di oggi scade il termine per la presentazione delle offerte relative alla concessione dell’immobile in via San Dionigi, un’opportunità cruciale che il centro sociale Leoncavallo spera possa segnare una svolta nel suo percorso, dopo lo sfratto che lo ha costretto ad abbandonare i locali di via Watteau lo scorso agosto.

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L’offerta del Leoncavallo, resa pubblica attraverso i canali social del centro, non è un atto isolato, ma il culmine di una strategia volta a garantire una sede stabile per un’istituzione radicata nel tessuto sociale milanese da oltre mezzo secolo.
A corollario dell’offerta, si è unita l’associazione Mamme Antifasciste del Leoncavallo, a testimonianza di un impegno condiviso che trascende i confini di un singolo ente.
La sfida è considerevole: l’immobile in via San Dionigi richiede interventi di riqualificazione e bonifica, con costi non trascurabili per una realtà come il Leoncavallo, che opera prevalentemente con risorse limitate e un forte spirito di autogestione.
Il centro sociale ha espresso chiaramente la propria posizione, sollecitando un intervento diretto del Comune nella copertura delle spese relative alla bonifica, in particolare la rimozione dell’amianto presente sul tetto e l’allaccio alla rete fognaria.

Questa richiesta non è una rivendicazione specifica per il Leoncavallo, ma un’istanza più ampia che riguarda le modalità con cui l’amministrazione comunale si relaziona con le realtà sociali, no-profit e culturali che operano sul territorio.

Si tratta di una riflessione sulla necessità di un sostegno strutturale, che vada oltre la mera concessione di spazi, per garantire la sostenibilità e la continuità di tali iniziative.
Nonostante questa nuova prospettiva, il desiderio di rientrare negli spazi di via Watteau, dove il centro sociale ha operato per 31 anni, rimane vivo.
L’amministrazione comunale, a giudizio dei militanti, non ha perseguito con sufficiente determinazione le vie possibili per evitare lo sgombero, trascurando il valore storico e il contributo sociale di un’istituzione che ha rappresentato un punto di riferimento per generazioni di milanesi.
Il rientro in via Watteau non è solo una questione di spazio fisico, ma un simbolo del riconoscimento del ruolo del Leoncavallo nella storia della città e nel suo impegno per l’inclusione sociale e la promozione della cultura.
Il Leoncavallo, con la sua filosofia di autogestione e la sua rete di relazioni sociali, incarna un modello di comunità resiliente e proattiva, capace di generare opportunità e di contrastare l’emarginazione.

La sua presenza, non solo in via Watteau, ma in ogni quartiere e in ogni città, rappresenta un esempio di come l’iniziativa civica e l’impegno collettivo possano contribuire a costruire una società più giusta e solidale.
L’auspicio finale, espresso con un messaggio di speranza e determinazione, è che questa vocazione possa tradursi in un futuro di occupazioni e autogestioni, alimentando la vivacità culturale e sociale del territorio.

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