Armani.
Origini e Visione: Un Viaggio Creativo tra Disegno e CinemaL’Abbazia di Valserena a Parma si configura come scenario inaspettato, ma profondamente evocativo, per un omaggio a Giorgio Armani, figura chiave nella storia della moda italiana e internazionale.
Dal 13 dicembre all’8 febbraio, un’esibizione curata dall’Università di Parma e dal suo Centro studi e Archivio della comunicazione (Csac) offre una rara opportunità di immergersi nell’atelier creativo di un genio, scomparso pochi mesi fa, attraverso un corpus di disegni inediti.
La mostra, che attinge a un patrimonio di oltre 8.000 materiali costituenti il Fondo Giorgio Armani – una donazione significativa dello stesso stilista agli anni Ottanta – non si limita a esporre schizzi e figurini, ma si propone come una vera e propria *indagine* sul processo creativo di Armani.
I disegni, realizzati con tecniche miste e databili tra il 1975 e il 1980, rivelano non solo la maestria tecnica, ma anche la genesi di un linguaggio estetico che avrebbe ridefinito i canoni della moda maschile e femminile.
Si tratta di una finestra aperta sulle prime sperimentazioni, le ricerche di forme e volumi, le prime intuizioni che avrebbero poi contribuito a forgiare l’iconografia Armani.
L’importanza della mostra risiede anche nella sua capacità di contestualizzare l’opera di Armani all’interno del panorama culturale e sociale dell’epoca.
I disegni non sono solo documenti di moda, ma riflettono un periodo di grandi cambiamenti, di rottura con il passato e di ricerca di nuove identità.
Il Fondo Giorgio Armani custodito al Csac rappresenta una risorsa preziosa per la ricerca accademica e per la comprensione dell’evoluzione della moda come fenomeno culturale e industriale.
La mostra non è quindi un mero tributo postumo, ma un’occasione per riflettere sul ruolo dell’archivio come strumento di memoria e di conoscenza.
Accanto ai disegni, una sezione dedicata alla stampa dell’epoca illumina l’ascesa fulminea di Armani e il suo ingresso nel mondo hollywoodiano, un connubio che ha avuto un impatto significativo sulla sua immagine e sul suo successo commerciale.
La presenza di manifesti cinematografici relativi a “Io e Annie” e “American Gigolò” sottolinea il ruolo cruciale del cinema nella consacrazione di Armani come icona globale.
Il primo, con Diane Keaton, evidenzia la capacità dello stilista di creare un’eleganza disinvolta e contemporanea.
Il secondo, con Richard Gere, ha rivoluzionato l’immaginario della moda maschile, introducendo un concetto di lusso sobrio e raffinato, lontano dalle ostentazioni del passato.
Questi film non furono semplici progetti di costumistica, ma collaborazioni creative che hanno contribuito a definire l’estetica Armani e a proiettarla verso un pubblico internazionale.
La mostra, quindi, celebra non solo il talento di Armani, ma anche la sua capacità di interpretare e anticipare i cambiamenti nel gusto e nelle tendenze del nostro tempo, creando un linguaggio universale che continua a ispirare generazioni di designer.






