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Treccani: Fiducia è la Parola dell’Anno, un invito all’azione.

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Nel 2025, l’Istituto dell’Enciclopedia Italiana Treccani, riprendendo una consuetudine iniziata recentemente, ha designato “fiducia” come Parola dell’Anno.
Una scelta significativa, che risuona profondamente in un’epoca segnata da fragilità geopolitiche, incertezze economiche e una crescente disillusione sociale.
La parola, più che una semplice denominazione, si configura come un’aspirazione, un imperativo morale per affrontare un futuro carico di sfide.

La fiducia, nella sua essenza più profonda, trascende la mera aspettativa positiva.

Si radica nella qualità delle relazioni interpersonali, alimentando la costruzione di legami stabili, affidabili e reciprocamente sostenitivi.
Questa necessità di connessione autentica si estende oltre il piano individuale, investendo il rapporto tra cittadino e istituzione, tra generazioni, tra comunità differenti.
È un collante sociale, un motore di coesione che permette di superare divisioni e affrontare collettivamente le difficoltà.
Il concetto di fiducia è intrinsecamente legato alla dimensione relazionale dell’essere umano.

Si manifesta in molteplici forme: la fiducia in sé stessi, fondamento dell’autostima e dell’azione; la fiducia nel prossimo, pilastro della convivenza civile; la fiducia nella comunità, presupposto per la partecipazione attiva alla vita sociale; e, infine, la fiducia nel futuro, propulsore di speranza e di impegno.
Tutte queste declinazioni condividono un elemento comune: la percezione di un legame solido, una valutazione positiva che genera sicurezza e predispone all’apertura.
Il *Dizionario dell’italiano* Treccani la definisce come «l’atteggiamento di tranquilla sicurezza che nasce da una valutazione positiva di una persona o di un gruppo di persone, verso altri o verso sé stessi».
Questa definizione coglie l’essenza della fiducia come un processo dinamico, un giudizio che si forma e si evolve sulla base di esperienze e interazioni.
La scelta di Treccani non è casuale; riflette una tendenza emergente nel panorama digitale.
L’analisi dei dati del portale treccani.it ha rivelato che “fiducia” è stata tra le parole più ricercate e ha registrato un aumento significativo rispetto all’anno precedente, soprattutto tra i giovani, che esprimono un desiderio palpabile di ritrovare punti di riferimento e di credere in qualcosa o qualcuno.
In un contesto storico caratterizzato da crescenti disillusioni e da una diffusa sensazione di precarietà, la fiducia si rivela una risorsa fragile, ma imprescindibile.

Essa richiede coraggio per essere manifestata, vulnerabilità per essere nutrita e impegno costante per essere mantenuta.
La fiducia, etimologicamente connessa ai concetti di *fides* e *fideliitas* nel latino, e profondamente radicata nella tradizione medievale, si rivela un tessuto connettivo che abbraccia valori come l’affidamento, la lealtà, la responsabilità e la speranza.

Adamo Scoto, nel Medioevo, ne descriveva l’importanza come elemento “erecti et confirmati” – edificato e confermato.
Più recentemente, Papa Giovanni Paolo II ha sottolineato che la fiducia va guadagnata attraverso gesti concreti e azioni tangibili.

L’istituto Treccani, con questa designazione, non si limita a celebrare una parola, ma promuove un invito all’azione.

Esorta a considerare la fiducia non come un semplice sentimento passeggero, ma come una pratica quotidiana, un patrimonio etico condiviso che nutre il tessuto sociale e sostiene il vivere comune, incoraggiando un impegno continuo verso la costruzione di un futuro più giusto e resiliente.

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