Truffa a Genova: una russa derubata di 22.000 euro con schema sofisticato

Un sofisticato schema di inganno finanziario ha privato una cittadina russa di 22.000 euro, svelato dalle indagini della polizia di Genova.
L’operazione, caratterizzata da una meticolosa simulazione di emergenza e una manipolazione psicologica ben orchestrata, ha visto l’impiego di tecniche di social engineering avanzate per sfruttare la vulnerabilità della vittima, inducendola a trasferire ingenti somme di denaro su un conto bancario fittizio.

L’esordio del raggiro si è concretizzato con una telefonata, apparentemente proveniente da un’autorità di polizia, con la quale alla donna è stato comunicato un presunto attacco informatico in corso sul suo conto corrente, localizzato in un lontano centro di cybercriminalità dell’Est Europa.

La narrazione, abilmente confezionata per instillare paura e urgenza, ha mirato a bypassare il naturale scetticismo della vittima, presentandosi come un tentativo di proteggerla da un imminente danno finanziario.
La successiva fase ha coinvolto due presunti dipendenti bancari, incaricati di materializzare la richiesta di trasferimento.
Questi, presentandosi sul luogo di lavoro della donna nel quartiere Albaro, hanno consolidato l’illusione di una procedura di sicurezza legittima, sollecitando il versamento dei fondi in contanti, giustificato come necessario per la protezione del conto.
La vittima, colta di sorpresa e convinta della buona fede degli interlocutori, ha eseguito le istruzioni, versando la somma in due tranche distinte.

Solo successivamente, quando la gravità dell’inganno è divenuta evidente, la donna ha sporto denuncia, innescando un’indagine approfondita da parte della squadra mobile e del commissariato Foce.
Gli investigatori, grazie all’analisi dettagliata dei tabulati telefonici e dei dati relativi alle antenne cellulari agganciate, sono riusciti a ricostruire il percorso del denaro e a individuare il presunto responsabile, un uomo moldavo di 39 anni.
Quest’ultimo è stato rintracciato e arrestato a Verona, ponendo fine a questa complessa operazione criminale.

L’episodio sottolinea la crescente sofisticazione delle truffe online e l’importanza di mantenere un elevato livello di cautela e di verificare sempre l’identità dei soggetti che richiedono trasferimenti di denaro, anche quando si presentano come rappresentanti di istituzioni ufficiali.

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