lunedì 28 Luglio 2025
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Sciopero Esselunga: Logistica a Fermo, Rivendicazioni Salariali e Dignità del Lavoro

La vertenza che coinvolge il personale addetto alla logistica del servizio di spesa a domicilio per il Gruppo Esselunga ha raggiunto un punto di rottura, culminando nella proclamazione di uno sciopero nazionale fissato per il 24 luglio.
L’iniziativa, annunciata dalla Filt Cgil dell’Emilia-Romagna, è il frutto di mesi di negoziati infruttuosi, caratterizzati da un marcato atteggiamento di resistenza da parte delle aziende appaltatrici, Cap Delivery e Deliverit, attive nelle province di Bologna, Parma e Modena.
La trattativa, mirava a definire un accordo quadro a livello nazionale, stabilendo standard minimi e tutele essenziali per i lavoratori della filiera, un aspetto cruciale per uniformare le condizioni di lavoro su tutto il territorio italiano.
L’obiettivo primario era riconoscere e compensare adeguatamente mansioni esplicitamente richieste e svolte quotidianamente, quali la consegna a piani, attività non correttamente inquadrate nei contratti attuali e quindi non remunerate in modo appropriato.

L’incomunicabilità manifestata dalle controparti durante i colloqui negoziali, si è concretizzata in proposte considerate irrisorie, frammentarie e profondamente lesive della dignità professionale dei lavoratori.

Tale irrigidimento contrattuale, lungi dal favorire una soluzione costruttiva, ha determinato la rottura definitiva del dialogo e l’inevitabile attivazione dello stato di agitazione del personale.
Lo sciopero nazionale, unitamente a un presidio previsto presso la sede di Esselunga in Via Giambologna a Limito di Pioltello, rappresenta una risposta sindacale a una situazione di persistente precarietà e mancato riconoscimento del valore del lavoro svolto.
La questione non si limita ad una rivendicazione salariale; al centro vi è la necessità di garantire condizioni di lavoro eque, che rispettino la sicurezza e la dignità dei lavoratori, promuovendo un modello di business sostenibile e socialmente responsabile per l’intera filiera logistica del Gruppo Esselunga.
L’azione di protesta si configura, dunque, come un monito all’azienda e alle imprese appaltatrici, sollecitando un cambio di rotta e un reale impegno verso un dialogo costruttivo e volto alla risoluzione del conflitto.

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