Sicurezza nei luoghi di lavoro: la lotta della Società Italiana di Psichiatria

L’importanza della sicurezza nei luoghi di lavoro è un tema sempre più urgente e rilevante, come sottolineato dalla Società Italiana di Psichiatria che continua a sollevare la questione. Il ricordo di Barbara Capovani, tragicamente uccisa da un paziente al di fuori dell’ospedale in cui prestava servizio, sarà onorato sabato con il simbolico gesto di indossare il lutto al braccio durante l’attività lavorativa.Nonostante le manifestazioni come le fiaccolate che hanno visto la partecipazione di migliaia di psichiatri e operatori sanitari nelle principali piazze d’Italia, le lettere, gli appelli alle Istituzioni e persino al Presidente della Repubblica, la Società Italiana di Psichiatria denuncia la mancanza di risposte concrete fino a questo momento. La violenza nei confronti del personale medico è un problema diffuso che coinvolge l’intero settore sanitario: secondo i dati dell’Inail, si registrano oltre 2 mila casi di violenza in ambito sanitario ogni anno, con un aumento del 14% nel triennio 2020-2022 rispetto al periodo precedente.Tra le questioni irrisolte si pone l’abolizione della Circolare Lamorgese che limita l’intervento delle forze dell’ordine nei reparti e nei pronto soccorso. Questa decisione ha generato disagio tra i medici e reso ancora più complessa la gestione dei pazienti violenti all’interno delle strutture psichiatriche. Nonostante le buone intenzioni alla base della legge, il suo effettivo impatto sul campo è stato limitato e inefficace, come evidenziato dal segretario nazionale Guido Di Sciascio.La psichiatria nell’attuale contesto del nuovo millennio si presenta radicalmente diversa da quella degli anni passati. La società è cambiata profondamente, con un aumento significativo delle diagnosi riguardanti disturbi mentali trattate in modo sempre più preciso e tempestivo. Le pratiche terapeutiche hanno subito una vera rivoluzione, tuttavia le risorse a disposizione sono rimaste sostanzialmente invariate o addirittura insufficienti per far fronte alle esigenze crescenti legate alla salute mentale nella contemporaneità.