Sohaib Teima, un giovane alle prese con il dramma della sua possibile estradizione in Italia, è stato protagonista di un momento di sconforto mentre veniva trasportato fuori dalle celle di sicurezza del palazzo di giustizia di Grenoble. L’ipotesi che abbia assunto una dose eccessiva di farmaci antidepressivi come causa del suo malessere ha destato l’attenzione dei giudici e degli avvocati coinvolti nel caso. Nel frattempo, a distanza di oltre 200 chilometri, nelle foreste sopra La Salle, un’unità cinofila dei carabinieri si adoperava per cercare l’arma del delitto: il coltello con cui il ventunenne fermano avrebbe commesso l’atroce gesto ai danni della sua compagna Auriane Nathalie Laisne, lionese e un anno più grande di lui, tra il 26 e il 27 marzo secondo quanto sostenuto dalla procura di Aosta.L’udienza presso la chambre d’instruction della Corte d’appello di Grenoble era originariamente fissata per le 11 del mattino odierno, ma è stata rinviata al 25 aprile in seguito all’impossibilità di procedere senza la presenza dell’indagato. Questa vicenda tragica e intricata getta una luce sinistra sulle vite intrecciate dei protagonisti coinvolti, lasciando spazio a interrogativi sulle dinamiche che hanno portato a quel tragico epilogo.
Il dramma di Sohaib Teima: estradizione in Italia e mistero del delitto a La Salle
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