Il dibattito in Valle d’Aosta si fa sempre più intenso, con la proposta di legge “Liberi Subito” al centro dell’attenzione del Consiglio regionale.
Marco Cappato, tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni, esprime un appello al senso di responsabilità e all’ascolto dei bisogni di chi soffre, sollecitando i consiglieri a superare le divisioni politiche per affrontare una questione di profonda umanità.
A quasi sei anni dalla storica sentenza n.
242 della Corte Costituzionale, la situazione attuale appare ancora lontana da un effettivo riconoscimento del diritto al fine vita.
I pazienti che desiderano accedere al suicidio medicalmente assistito continuano a scontrarsi con un sistema complesso, caratterizzato da tempi di attesa eccessivi e decisioni spesso arbitrarie, che sollevano seri interrogativi sulla conformità costituzionale delle procedure esistenti.
La proposta “Liberi Subito” si pone come tentativo di colmare questa lacuna, nel pieno rispetto delle competenze regionali e dei principi sanciti dalla Corte Costituzionale.
Non si tratta di una rivendicazione di un nuovo diritto, bensì di un’azione volta a garantire un accesso più efficiente e trasparente al percorso assistenziale.
L’obiettivo è definire con chiarezza le procedure sanitarie necessarie per valutare in modo rigoroso e indipendente le condizioni di salute del richiedente, assicurando che la decisione sia presa sulla base di criteri oggettivi e condivisi.
L’importanza di questa iniziativa risiede nella sua capacità di umanizzare un processo che, altrimenti, rischia di rimanere intrappolato in una burocrazia spietata.
Si tratta di riconoscere la dignità intrinseca di ogni individuo, anche in condizioni di sofferenza insopportabile, e di offrire loro la possibilità di scegliere come affrontare il proprio destino.
La proposta, dunque, non mira a promuovere il suicidio, ma a fornire un supporto adeguato a chi, pur consapevole delle proprie condizioni, desidera porre fine alla propria vita con la propria dignità, assistito da professionisti sanitari competenti e sensibili.
Il Consiglio regionale valdostano è chiamato a dimostrare di saper coniugare l’attenzione alla legalità con la compassione verso chi soffre, favorendo un’interpretazione evolutiva dei diritti fondamentali e riconoscendo la complessità delle scelte individuali in materia di fine vita.