11 marzo 2025 – 18:20
Michelle Narcisa Benitez, giovane donna dalla forte determinazione, si è trovata bloccata alla stazione di Chivasso in una fredda sera di venerdì, per soli otto interminabili minuti. Il suo intento era prendere il treno diretto verso Ivrea per fare ritorno nella sua amata casa a PrSaintDidier. Tuttavia, un imprevisto causato dalla zelo eccessivo di un assistente e da un cavillo regolamentare delle Ferrovie ha reso impossibile il suo viaggio. Le rigide norme imposte dalle Ferrovie Italiane prevedono che le persone con disabilità debbano prenotare il servizio di assistenza presso la Sala Blu dell’Rfi almeno 24 ore prima della partenza desiderata e che tale prenotazione non possa essere modificata una volta effettuata.Per Michelle, costretta su una sedia a rotelle fin dalla nascita a causa di complicazioni alla nascita che hanno messo a rischio la sua vita prematura, ogni spostamento rappresenta una sfida quotidiana. Nonostante i suoi vent’anni e la sua indipendenza quasi totale, gli ostacoli burocratici e le limitazioni imposte dalla società rendono difficile anche la più semplice delle azioni.Il tempo tra l’arrivo del primo treno e la partenza del successivo dovrebbe essere di almeno 20 minuti per consentire alle persone con disabilità di usufruire del servizio di assistenza senza problemi. Tuttavia, in quella fatidica sera, solo 12 minuti separavano i due treni, otto in meno rispetto al necessario. Michelle si è trovata così bloccata in una situazione frustrante e ingiusta, costretta a rinunciare al suo viaggio verso casa a causa di regole rigide e poco flessibili.La storia di Michelle mette in luce le sfide quotidiane affrontate dalle persone con disabilità nel semplice compito di muoversi da un luogo all’altro. La lotta per l’uguaglianza e l’inclusione sociale rimane ancora aperta, mentre individui come Michelle continuano a lottare per i propri diritti fondamentali in un mondo spesso ostile e poco empatico verso chi è diversamente abile.