18 marzo 2025 – 19:15
Le avverse condizioni meteorologiche con forti nevicate, temperature elevate e presenza di vento rappresentano i fattori più pericolosi per chi pratica fuoripista e scialpinismo. Michele Barbiero, esperto guida alpina del Cadore, mette in guardia dopo la tragica valanga che ha causato la morte di due skialper domenica scorsa. Solo nelle ultime 36 ore si sono verificate oltre una dozzina di valanghe, con un bilancio di tre vittime e diversi feriti dal Piemonte alle Dolomiti. Il Trentino è particolarmente a rischio, con abbondanti quantità di neve sopra i 1.800 metri, fino a 25 centimetri in alcune zone secondo il report dell’Euregio.In presenza di neve fresca e vento, le valanghe possono essere innescate sia in modo provocato che spontaneo, anche con un leggero sovraccarico. I punti più critici si trovano su pendii esposti sopra i 2.000 metri e in aree come le conche, i canaloni, i pendii ripidi e nei cambi di pendenza. Particolare attenzione va posta alle basi delle pareti rocciose nelle zone maggiormente colpite dalle precipitazioni. I versanti carichi di neve trasportata dal vento sono particolarmente pericolosi, soprattutto se nel manto nevoso vecchio sono presenti strati deboli.La prudenza è d’obbligo per chiunque si avventuri sulle montagne in queste condizioni meteorologiche avverse. La prevenzione e la conoscenza dei rischi legati alle valanghe sono fondamentali per garantire la propria sicurezza e quella degli altri praticanti degli sport invernali. Bisogna sempre fare riferimento ai bollettini valanghe locali e evitare zone a rischio elevato durante periodi critici come quelli attuali. La montagna va affrontata con rispetto e consapevolezza dei pericoli che può nascondere, solo così si potrà godere appieno della bellezza dei paesaggi alpini in totale sicurezza.