21 marzo 2025 – 13:49
Tra il 2012 e il 2024, la Valle d’Aosta ha vissuto una trasformazione commerciale profonda e significativa, con un quadro critico che si è evoluto in modo diverso rispetto alle altre aree italiane. I dati dell’Osservatorio sulla demografia delle imprese nelle città italiane di Confcommercio, presentati di recente, hanno messo in luce una tendenza al calo del commercio al dettaglio nei centri storici e nelle zone periferiche della regione.In particolare, il numero dei negozi di commercio al dettaglio è diminuito del 30% nei centri storici e del 24% nelle aree non centrali, mentre il settore dell’ospitalità e della ristorazione ha registrato una crescita significativa, con un aumento del 16% nei centri storici e del 19% nelle zone periferiche. Questo trend è in parte legato alla pandemia di Covid-19, ma le cause sono più complesse e hanno radici più antiche.A Aosta, il numero dei negozi di commercio al dettaglio è passato da 474 nel 2012 a 389 nel 2019 (ultimo anno pre-Covid) a 343 nel 2024, con un calo del 27,64% in 12 anni. Al contrario, gli alberghi, i bar e i ristoranti sono aumentati di numero, passando da 264 nel 2012 a 312 sia nel 2019 sia nel 2024, con un incremento del 18,18%. Questa crescita è stata particolarmente marcata nei ristoranti e nelle forme di alloggio diverse dagli alberghi.I dati dell’Osservatorio ci mostrano una realtà che richiede interventi immediati e strategici per invertire la tendenza negativa del commercio al dettaglio e supportare l’economia locale. La crescita del settore turistico-ricettivo è un segnale positivo, ma occorre fare attenzione alla riduzione delle attività commerciali nei centri storici, che richiede una azione coordinata e decisa per preservare l’identità dei nostri centri urbani e sostenere l’economia di prossimità.Il progetto Cities di Confcommercio rappresenta un’opportunità concreta per rivitalizzare il tessuto commerciale valdostano. I punti chiave del progetto sono: la rigenerazione dello spazio pubblico e dei quartieri; la mobilità e la logistica sostenibili per la città di prossimità; i patti locali per la riapertura dei negozi sfitti; la gestione partecipata e collettiva delle città; le politiche per il commercio locale più efficaci grazie all’uso di tecnologie digitali.