L’Indagine Congiunturale relativa al terzo trimestre 2025, condotta su un campione rappresentativo di imprese operanti nel Canavese, rivela un quadro di sentimenti contrastanti e di incertezze strutturali che segnano l’economia locale.
Pur con sfumature differenti, il dato complessivo evidenzia un raffreddamento delle aspettative, particolarmente marcato nel settore industriale, mentre le aziende di servizi mostrano una resilienza inattesa, con previsioni di redditività e occupazione in lieve aumento.
L’analisi dettagliata, elaborata da Confindustria Canavese, colloca la performance economica del territorio in una posizione intermedia rispetto alla media regionale piemontese.
Sebbene si prospetti un lieve miglioramento nei mesi conclusivi dell’anno, la percezione diffusa tra gli imprenditori è quella di un contesto ancora fragile, pesantemente influenzato dalle turbolenze geopolitiche globali.
In particolare, la negoziazione in corso sui dazi doganali statunitensi rappresenta una fonte di preoccupazione significativa, capace di generare effetti domino sull’export e sulla catena di fornitura.
Il 2025 si conferma dunque un anno di transizione complessa per l’economia canavesana, come sottolineato da Paolo Conta, Presidente di Confindustria Canavese.
Questo scenario non è semplicemente un ciclo economico temporaneo, ma riflette una fase di profonda trasformazione, in cui le aziende si confrontano con una serie di sfide sistemiche.
La dipendenza da fattori esterni, come le politiche commerciali internazionali e le dinamiche dei mercati finanziari, amplifica la vulnerabilità del tessuto imprenditoriale locale.
La ripresa, o il prolungamento delle difficoltà attuali, non dipenderanno unicamente dalla risoluzione delle crisi internazionali, ma soprattutto dalla capacità delle imprese di implementare strategie innovative e di modernizzazione.
È imperativo un investimento mirato in ricerca e sviluppo, volto a favorire l’adozione di nuove tecnologie e a migliorare l’efficienza produttiva.
Parallelamente, un’apertura strategica verso nuovi mercati, diversificando le aree geografiche di riferimento e mitigando il rischio legato alla concentrazione su specifici canali di esportazione, si rivela cruciale per garantire la sostenibilità nel lungo periodo.
Questa indagine mette in luce la necessità di un approccio proattivo da parte delle imprese e di un supporto concreto da parte delle istituzioni locali, orientato a creare un ambiente favorevole all’innovazione, all’internazionalizzazione e alla formazione di capitale umano qualificato.
Solo attraverso un impegno collettivo sarà possibile superare le sfide attuali e costruire un futuro economico più solido e resiliente per il Canavese.