La proposta di legge Griseri-Prisco, un’iniziativa legislativa di stringente attualità, mira a riconoscere e mitigare le vulnerabilità economiche e di sicurezza dei lavoratori di piattaforme digitali, comunemente noti come rider, durante eventi meteorologici avversi e calamità naturali.
Un fondo dedicato, di dieci milioni di euro annui per un triennio, sarà destinato a garantire un’integrazione salariale che permetta ai rider di non sentirsi obbligati a operare in condizioni potenzialmente pericolose.
L’impulso alla creazione di questa legge nasce da un tragico intreccio di circostanze: la scomparsa prematura del giornalista Paolo Griseri, vicedirettore de La Stampa, che con la sua penna aveva denunciato le condizioni di sfruttamento e la precarietà in cui versa una categoria di lavoratori spesso invisibile, e il ricordo di Antonio Prisco, rider e attivista sindacale, figura simbolo della lotta per i diritti dei lavoratori di piattaforma.
La vicenda di Griseri, che attraverso il suo lavoro ha portato alla luce l’implacabile logica algoritmica che impone performance impossibili anche di fronte a disastri naturali, sottolinea la necessità urgente di un intervento legislativo.
La legge non si limita a fornire un sostegno economico immediato; essa rappresenta un atto di riaffermazione della dignità umana e del diritto alla sicurezza sul lavoro.
Il riconoscimento dei rider come fornitori di un servizio pubblico essenziale, che vanno ben oltre la semplice consegna di cibo a domicilio – pensiamo alla fornitura di spesa alimentare, farmaci e altri beni di prima necessità – impone una riflessione più ampia sulla loro condizione lavorativa e sulla necessità di tutelarli.
L’abitudine a vederli operare in ogni circostanza tende a celare l’assenza di tutele adeguate e la pressione costante imposta dalle piattaforme.
L’iniziativa, sostenuta da un ampio consenso politico e sociale, sottolinea l’impegno di Torino, città storicamente sensibile alle problematiche del lavoro, nel promuovere una cultura del lavoro responsabile e sostenibile.
L’allocazione di spazi come il Circolo Risorgimento, grazie al progetto “Sosta Rider” di Arci Torino, testimonia la volontà di offrire supporto concreto e tangibile a questa categoria di lavoratori.
Tuttavia, l’intervento legislativo non deve essere considerato una soluzione esaustiva.
Si tratta di un primo passo verso una riflessione più ampia e profonda sulla regolamentazione delle piattaforme digitali, sull’applicazione del diritto del lavoro e sulla necessità di garantire condizioni di lavoro dignitose e sicure per tutti i lavoratori, in un’era caratterizzata dalla crescente digitalizzazione e dalla gig economy.
La legge Griseri-Prisco si pone quindi come un segnale di cambiamento, un invito a ripensare il futuro del lavoro e a proteggere chi lo svolge, anche quando le condizioni esterne si fanno più avverse.
Il riconoscimento del rischio climatico come fattore di tutela non è solo una questione di sicurezza, ma un principio di giustizia sociale.