giovedì 24 Luglio 2025
29.6 C
Rome

Riforma Carceri: Piano Governo per Mitigare il Sovraffollamento

Il Governo italiano sta per presentare al Consiglio dei Ministri un articolato piano di riforma volto a mitigare la grave situazione di sovraffollamento che affligge il sistema penitenziario nazionale.
L’iniziativa, che giunge in risposta all’appello urgente del Presidente della Repubblica, mira a implementare soluzioni strutturali e immediate per fronteggiare un’emergenza che compromette la dignità umana e la funzionalità del sistema giudiziario.

Il fulcro del piano è un decreto legge che prevede l’attivazione di misure alternative alla detenzione per un numero significativo di detenuti, stimato intorno ai diecimila.
Queste misure non rappresentano una mera “uscita” dal carcere, ma un percorso riabilitativo mirato, e si applicheranno in maniera differenziata a seconda della gravità del reato commesso e della posizione processuale dell’individuo.

Particolare attenzione è rivolta ai detenuti in attesa di giudizio, soggetti a specifiche restrizioni procedurali che spesso prolungano la loro detenzione preventiva, e a coloro che hanno in corso di esecuzione pene residue di durata minima.
Oltre al decreto, è in elaborazione un disegno di legge che affronta la problematica della dipendenza come fattore aggravante, ma anche come elemento cruciale per la reintegrazione sociale.
Il testo prevede la possibilità di affidare i detenuti con problematiche legate alla tossicodipendenza e all’alcolismo a forme di trattamento residenziale, come comunità terapeutiche o affidamento ai domiciliari con controllo e supporto mirato.

Questa scelta si basa sulla constatazione che la mera punizione, senza un adeguato percorso di recupero, non solo risulta inefficace, ma può anche contribuire a perpetuare il circolo vizioso della criminalità.

La riforma non si limita a interventi di natura giuridica e procedurale; comprende anche un piano di sviluppo dell’edilizia carceraria, orientato a superare il modello tradizionale di grandi istituti e a favorire la creazione di strutture più piccole, distribuite sul territorio e capaci di offrire un ambiente più umano e stimolante per la rieducazione dei detenuti.

L’approccio è quello di una “modularità”, con l’obiettivo di creare una rete di strutture diversificate, adatte a rispondere alle esigenze specifiche di diverse categorie di detenuti, e promuovendo una maggiore prossimità con le comunità locali.

L’obiettivo ultimo di questo piano di riforma non è semplicemente ridurre il numero di detenuti, ma trasformare profondamente il sistema penitenziario, orientandolo verso un modello più efficace, umano e rispettoso dei diritti fondamentali della persona.
Si tratta di un intervento complesso e strutturale, che richiede un impegno condiviso da parte del Governo, del Parlamento, della Magistratura e della società civile.

- pubblicità -
- pubblicità -
- pubblicità -
- pubblicità -