La recente approvazione dei lavori relativi al “collegamento dell’ultimo miglio” tra il porto di Ancona e la SS16 Adriatica segna un punto di svolta strategico per le Marche e per l’Adriatico centrale, proiettando la regione in un ruolo di cruciale snodo logistico a livello nazionale e internazionale.
L’evento, accolto con forte entusiasmo dalle istituzioni locali, trascende la mera realizzazione di un’infrastruttura viaria, configurandosi come un investimento di ampio respiro volto a rimodellare l’economia, l’ambiente e la qualità della vita.
Il Presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, ha sottolineato l’importanza storica dell’iniziativa, evidenziando come essa offra una nuova prospettiva di sviluppo per il porto, per la città di Ancona e per l’intera regione.
Il beneficio più immediato risiede nella decongestione del traffico che affligge la zona di Torrette, riducendo drasticamente l’impatto ambientale e migliorando la vivibilità del quartiere.
Tuttavia, la visione è più ampia: si tratta di rendere il porto più sostenibile, integrando pratiche e tecnologie all’avanguardia che minimizzino l’impronta ecologica delle attività portuali.
L’Assessore Regionale alle Infrastrutture, Francesco Baldelli, ha inquadrato il progetto in una cornice geopolitica di più ampio respiro.
L’infrastruttura non si limita a riconnettere Ancona con le Marche e il centro Italia, ma aspira a fungere da ponte cruciale per i Balcani occidentali, facilitando il loro avvicinamento all’Unione Europea.
L’idea cardine è la creazione di un corridoio di trasporto diagonale, un’alternativa strategica alle rotte tradizionali che attraversano il cuore dell’Europa, permettendo un flusso merci più rapido ed efficiente verso i porti del Tirreno e, successivamente, verso il corridoio atlantico-mediterraneo della penisola iberica.
Questa scelta implica un ridisegno delle dinamiche commerciali, aprendo nuove opportunità di scambio e sviluppo per la regione e per l’intera area balcanica.
Il Sindaco di Ancona, Daniele Silvetti, ha espresso un sentimento di speranza e di rinascita per il capoluogo marchigiano.
L’opera rappresenta una svolta decisiva per il risanamento e la riqualificazione del quadrante nord della città, un’area storicamente caratterizzata da problematiche legate al traffico e all’inquinamento.
Il completamento del lungomare nord, legato all’avanzamento dei lavori, costituirà il tassello finale di un progetto infrastrutturale ambizioso, volto a restituire ad Ancona il ruolo di città capoluogo, dinamica e proiettata verso il futuro.
In sintesi, il “collegamento dell’ultimo miglio” non è solo un intervento infrastrutturale, ma un progetto di trasformazione che mira a rilanciare l’economia, migliorare la qualità della vita, rafforzare il ruolo strategico delle Marche nel contesto europeo e a favorire la coesione territoriale, creando un ecosistema di sviluppo sostenibile e resiliente.
L’impegno è quello di un futuro in cui l’innovazione tecnologica, la sostenibilità ambientale e l’efficienza logistica si coniugano per creare nuove opportunità di crescita e progresso.