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Dissenso in crescita nelle Marche: il 46% critica Acquaroli

Il clima di crescente dissenso che permea il tessuto sociale marchigiano emerge con chiarezza da un recente studio commissionato dalla CGIL Marche, attraverso l’Osservatorio Futura.

I dati, presentati in un contesto di riflessione strategica sulla “Lavoro e società nelle Marche” e l’elaborazione di un’“Agenda per le Marche” volta a contrastare un preoccupante declino regionale, dipingono un quadro complesso e, in parte, critico nei confronti dell’operato del Presidente della Regione, Francesco Acquaroli.
Secondo il sondaggio, una percentuale significativa della popolazione marchigiana – precisamente il 46% – esprime un giudizio negativo sulle politiche e le decisioni prese dalla sua amministrazione.
Un dato che, sebbene già rilevante, si fa ancora più incisivo se si considera che il 18% degli intervistati si dichiara indeciso o non ha espresso un parere definitivo.
Questo ampio margine di incertezza suggerisce una necessità di maggiore chiarezza comunicativa e una più profonda interazione tra l’amministrazione regionale e i cittadini.

L’analisi del sondaggio non si limita a quantificare il dissenso, ma mira a innescare una discussione approfondita sulle cause di questo malcontento e sulle possibili vie d’uscita dalla situazione.

L’iniziativa “Lavoro e società nelle Marche” si pone come piattaforma per una diagnosi lucida delle problematiche regionali, con particolare attenzione al mondo del lavoro, alla coesione sociale e allo sviluppo sostenibile.

L’elaborazione dell’“Agenda per le Marche” ambisce a fornire un quadro strategico concreto, basato su proposte innovative e partecipate, per invertire la tendenza al declino che affligge la regione.

Si tratta di un momento cruciale per il futuro delle Marche, in cui la capacità di ascolto, la trasparenza e la collaborazione tra istituzioni, sindacati, associazioni di categoria e cittadini si rivelano elementi imprescindibili per la costruzione di un percorso di rinascita e prosperità condivisa.
La presentazione dei risultati del sondaggio rappresenta, dunque, non solo un’istantanea della percezione pubblica, ma anche un invito a un dialogo costruttivo e a un’azione responsabile per il bene comune.
Il dato del 18% degli indecisi, in particolare, sottolinea l’importanza di un impegno comunicativo mirato a dissipare dubbi e a ricostruire un rapporto di fiducia tra la regione e i suoi abitanti.

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