Il Parlamento ha approvato il Documento di finanza pubblica, il nuovo Def che riprende il quadro macroeconomico tendenziale con una crescita del Pil quest’anno ridimensionata al 0,6%. Questa revisione delle previsioni è in linea con la valutazione della Commissione europea e delle altre istituzioni internazionali, che evidenziano come l’economia mondiale stia attraversando un momento di grande incertezza. La volatilità dei mercati finanziari e le conseguenze dell’influenza russa in Ucraina hanno già avuto impatti significativi sull’andamento degli scambi commerciali internazionali.Nonostante i segnali positivi provenienti dall’evoluzione della guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina, l’impatto di questi eventi si sta tuttavia ripercuotendo in maniera sostanziale anche sull’Italia. La stessa Commissione europea ha ridimensionato per la Germania i tassi di crescita del Pil, facendoci capire come ciò che succede oltre Atlantico può avere effetti tangibili sulla nostra economia.Il nuovo Def porta con sé nuove indicazioni e nuovi obiettivi. Innanzitutto, viene confermata la possibilità per il 2024 di attivare il meccanismo di crescita. Questo è un aspetto particolarmente importante perché consentirebbe l’aumento della spesa pubblica per supportare i settori produttivi più colpiti dalle condizioni economiche esterne.Una delle novità più significative è rappresentata dalla riduzione dell’obiettivo di finanza pubblica. La percentuale del Pil entro il 2027 scende dal 2,4% attuale al 1,9%. Questa decisione è supportata da esperti e analisti che sottolineano come una minorazione degli obiettivi potrebbe essere un fattore di stabilità per l’economia italiana.
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