27 aprile 2025 – 15:18
La verità sulla funivia del Faito non può essere celata e le responsabilità dei soggetti coinvolti devono essere chiarite senza alcun preconcetto né giustizialismo, che vorrebbe far pagare qualcuno comunque. La magistratura incaricata dell’inchiesta è libera di agire con autonomia e la società Eav si dichiara disponibile a collaborare per raggiungere la verità.Sottolineiamo l’impegno della squadra tecnica responsabile della gestione della funivia, che ha lavorato con dedizione ed amore per garantire la sicurezza degli utenti. Tuttavia, non è escluso che siano stati commessi errori, omissioni o superficialità che devono essere accertati e punibili.È importante sottolineare la distinzione tra giustizia e giustizialismo: la prima richiede un approccio scientifico ed equilibrato, mentre il secondo è basato su affermazioni emotive o politiche senza alcuna evidenza concreta. Il presidente dell’Eav, Umberto De Gregorio, riconosce che il suo compito è garantire la sicurezza degli utenti e assicurare le risorse finanziarie necessarie per raggiungere questo obiettivo.In relazione all’inchiesta della Procura di Torre Annunziata, che ha indagato 4 persone tra dirigenti e dipendenti dell’Eav con l’accusa di omicidio colposo plurimo e disastro colposo, si deve sottolineare la complessità del caso, considerando la zona impervia in cui si è verificata la caduta improvvisa della cabina.Oggi a Castellammare è arrivato un momento di grande dolore per i parenti delle vittime: la sorella del 65enne Derek Winn e la cognata di Elaine Margaret, che sono morte assieme alla giovane israelo-palestinese Janan Suliman e al macchinista Carmine Parlato. Inoltre, è ricoverato nell’ospedale dell’Azienda Ospedaliera del Mare di Napoli il fratello di 23 anni, Thabet, che è l’unico sopravvissuto alla tragedia.In questo momento difficile e commosso per i parenti delle vittime e la città di Castellammare, occorre mantenere l’altezza morale e sottolineare che le indagini devono proseguire con imparzialità, cercando la verità.