27 aprile 2025 – 23:57
I carabinieri del Comando provinciale di Palermo, nell’ambito di un’operazione volta a scalfire la pericolosa criminalità che ancora affligge la regione, hanno dato esecuzione ad un provvedimento di fermo emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale Ordinario di Palermo nei confronti di un 19enne nativo del capoluogo siciliano. La misura cautelare si basa su un’istruttoria preliminare condotta dai magistrati della Procura stessa, i quali hanno acquisito elementi probatori sufficientemente solenni da sostenere l’imputazione di gravissimi reati: strage (art. 73 del Codice Penale), porto abusivo d’arma da fuoco (art. 154, co. 1 e 2 del T.U. in materia d’armi) e detenzione illegale di arma da fuoco (art. 15, co. 5 del D.P.R. n° 177/1994).Il sospettato è accusato dell’omicidio di Andrea Miceli, Massimo Pirozzo e Salvo Turdo, cittadini palermitani che hanno perso la vita a seguito di ferite letali inferte durante una rissa scoppiata nella notte del sabato presso la frazione monrealese di Villa Cappuccini. Gli inquirenti hanno rilevato che le vittime, al momento della morte, si trovavano coinvolte in un conflitto a carattere privato con il 19enne sottoposto a fermo.L’inchiesta è stata condotta in stretta collaborazione tra i magistrati inquirenti e gli ufficiali di polizia giudiziaria del Comando provinciale, i quali hanno eseguito un approfondito lavoro investigativo volta ad accertare la dinamica degli eventi e l’identità dei responsabili.È bene sottolineare che il provvedimento di fermo non è da confondere con l’imputazione formale della accusa, che sarà oggetto di discussione in una fase successiva, quando saranno state raccolte ulteriori prove ed elementi. Il caso ha suscitato notevole scalpore nella comunità locale, poiché le vittime del tragico incidente erano persone giovani e con un promettente futuro davanti a sé, che hanno trovato la morte in modo crudele e inutile.
