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La setticemia in Egitto: un viaggio nella condizione umana

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28 aprile 2025 – 19:00

Spero di non essere riuscito a riportare il testo originale perché è stato rimosso per violazione dei termini d’uso.Il 4 e il 5 febbraio, mentre mi trovavo nella città di Luxor, in Egitto, sono stato colpito da una setticemia intensa che sembrava minacciare la mia vita. Fortunatamente, il mio cervello è rimasto immune all’infezione, anche se gli altri organi del mio corpo erano completamente colpiti.Questo drammatico episodio mi ha portato a riflettere sulla fragilità della vita e sulla condizione umana. La setticemia, inoltre, ha rappresentato una sfida per la mia salute, che è stata messa severamente alla prova.Tornando in Valle d’Aosta dopo aver superato l’uragano di febbri e dolori, ho avuto il privilegio di ripensare al mio viaggio in Egitto. Ho ricordato le parolacce scatenate dalle mie condizioni e mi sono detto che avrei potuto chiudere in bellezza visitando una piramide.Durante la mia degenza, ho riflettuto sull’esperienza vissuta: a causa della setticemia, non sarei stato in grado di tornare in Valle d’Aosta. Sono rimasto impressionato dalla delicatezza del mio corpo e dal fatto che il microbo che mi ha colpito abbia deciso di sparire “come nell’acqua Lete”. Spero che la mia storia possa servire da avvertimento e ispirazione per tutti quelli che, come me, hanno vissuto esperienze simili. La salute è un dono prezioso e dobbiamo sempre rispettarla e prendere cura di noi stessi.Quando mi sono ritrovato in Valle d’Aosta, ho sentito il bisogno di condividere la mia storia con i miei amici e colleghi. Spero che questa esperienza possa aiutarmi a ricreare un senso di scoperta, arricchendo le mie osservazioni sul significato della vita.Lascio ora questo testo al lettore, augurandomi che possa servire da stimolo per riflettere sulla propria condizione umana.

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