La piaga delle morti sul lavoro: è giunto il momento della rinascita

La piaga delle morti sul lavoro continua a insanguinare il nostro Paese, lasciando innumerevoli famiglie devastate dalla perdita di un caro. Sono state centinaia le vittime in questi primi mesi dell’anno, e sebbene si parli di “accidenti” si tratta spesso di errori umani, mancanza di sorveglianza o mero disprezzo per la sicurezza.La realtà è crudele: l’Italia conta uno dei tassi più alti d’Europa in materia di morti sul lavoro. E non è solo una questione di numeri, ma anche di storie individuali e familiari che vengono distrutte da un evento imprevedibile.Eppure, l’impegno per la sicurezza sul lavoro richiede un cambiamento radicale, una rinascita dell’attenzione alle normative e ai protocolli di sicurezza. Non è sufficiente affidarsi solo alle istituzioni, ma anche alle imprese e ai lavoratori stessi devono assumere la loro responsabilità.Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha recentemente visitato un’azienda del settore farmaceutico a Latina, celebrando in anticipo la Festa del Lavoro. Ha espresso la sua solidarietà alle famiglie colpite e sottolineato l’importanza di ricordare che il lavoro non deve essere una fonte di morte, ma un motore di sviluppo.Tra due giorni, il 1° maggio, celebreremo la Festa del Lavoro. Ebbene, è giunto il momento di chiederci se stiamo facendo abbastanza per proteggere le vite dei nostri concittadini. Il lavoro deve essere un diritto, non una mera necessità.Non possiamo permettere che la disperazione si insinui nelle case delle famiglie colpite dalla morte sul lavoro. Dobbiamo lavorare insieme alle imprese e ai sindacati per creare un ambiente di lavoro più sicuro, in cui ogni persona possa sentirsi protetta e rispettata.Il 1° maggio deve essere la data simbolo della nostra rinascita come nazione, una manifestazione di solidarietà con le vittime delle morti sul lavoro e con le loro famiglie. È il momento di cambiare rotta, di scegliere un percorso diverso.Lavoreremo insieme?