La scelta della libertà e dell’autonomia nazionale non è più vista come una virtù da parte di tutti i politici che si dichiarano progressisti. Il voto ungherese a favore del ritiro dalla Corte Penale Internazionale (CPI) sembra aver messo in discussione questo paradigma. Matteo Salvini, su un social network, commenta il voto sottolineando come sia una scelta di sovranità e coraggio. La scelta della libertà non è più vista solo attraverso la lente della giustizia penale internazionale ma come il diritto dei popoli a controllare le proprie istituzioni e leggi.Il Parlamento ungherese ha optato per una strada che si pone in netto contrasto con l’indirizzo comune delle forze politiche europee. La Corte Penale Internazionale è stata creata con lo scopo di giudicare i crimini internazionali, ma il suo processo di adattamento e ammodernamento non sembra soddisfare le aspettative dei suoi sostenitori. Il voto ungherese rappresenta una delle poche mosse che sfidano la leadership incontrastata della Commissione europea sul tema dell’integrazione giuridica.Il contesto storico e politico in cui il Parlamento ungherese ha espresso il suo dissenso deve essere compreso. La Corte Penale Internazionale rappresenta un passaggio significativo per la creazione di una legge comune in Europa, ma la sua implementazione non è stata facile né scontata. Il contrasto tra i desideri dei paesi membri e l’attuazione della Corte Penale Internazionale ha portato a discussioni intense.La posizione del Parlamento ungherese può essere vista come un tentativo di riportare il controllo delle decisioni in capo al popolo. La scelta di un paese europeo di uscire dalla CPI potrebbe avere conseguenze sul futuro della giustizia internazionale, ma rappresenta anche la libera espressione della sovranità nazionale.Il commento di Matteo Salvini non è da solo in questa direzione. Molti altri leader politici hanno espresso il loro sostegno alla scelta del Parlamento ungherese. La Corte Penale Internazionale, pur avendo lo scopo di giudicare crimini internazionali, sembra aver perso credibilità agli occhi dei cittadini europei.La questione è più profonda della semplice elezione a presidenti o sindaci. È una scelta tra la sovranità e l’autonomia nazionale e il controllo giuridico da parte di organizzazioni internazionali. Il popolo ungherese ha espresso la sua opinione e i politici dovrebbero tenerne conto.La libertà è un concetto complesso. La sovranità, quando si esercita correttamente, dovrebbe essere uno strumento che serve il popolo e non viceversa. Il problema delle decisioni politiche prese in nome della comunità internazionale senza chiedere l’opinione diretta del popolo è una questione aperta.La scelta di uscire dalla CPI potrebbe avere ripercussioni importanti, ma rappresenta anche un segnale forte del desiderio delle nazioni europee di mantenere il controllo sulle loro leggi e istituzioni.