L’auspicio di una conclusione tempestiva della revisione legislativa in materia di industria, affinché possa tradursi in un impulso propulsivo per lo sviluppo economico regionale, è stato espresso dal Segretario Generale della Cisl Marche, Marco Ferracuti, durante un evento dedicato alla presentazione di un’approfondita analisi sindacale sulle dinamiche occupazionali nel territorio marchigiano.
La questione, sollevata a margine dell’incontro tenutosi ad Ancona, non si limita a una mera formalità amministrativa.
Si tratta, infatti, di un elemento cruciale per l’abilitazione di un quadro normativo moderno e funzionale alle sfide del mercato del lavoro attuale e futuro.
Il Testo Unico dell’Industria, se adeguatamente rivisto e aggiornato, può diventare uno strumento strategico per attrarre investimenti, promuovere l’innovazione, sostenere la competitività delle imprese marchigiane e, conseguentemente, generare opportunità di lavoro di qualità.
L’analisi presentata dalla Cisl Marche, frutto di un’indagine approfondita sul tessuto produttivo regionale, evidenzia le criticità esistenti e le aree di intervento prioritarie.
Si tratta di un documento di rilevanza strategica, che fornisce spunti concreti per orientare la revisione legislativa e per garantire che il nuovo testo unico risponda effettivamente alle esigenze delle imprese e dei lavoratori.
Il segretario Ferracuti ha sottolineato l’importanza di non procrastinare ulteriormente questo processo, auspicando che la Regione Marche si impegni a concludere la revisione legislativa in questa legislatura, in modo da poter avviare concretamente l’attuazione del nuovo quadro normativo già dalla prossima.
La Cisl Marche, in questo senso, si pone come interlocutore attivo e propositivo, disponibile a collaborare con le istituzioni regionali e con le parti sociali per costruire una legislazione industriale che sia realmente al servizio dello sviluppo sostenibile e dell’inclusione sociale nel territorio marchigiano.
La revisione del Testo Unico non è solo una questione di legge, ma una questione di futuro per il lavoro e per l’economia della regione.
