29 aprile 2025 – 12:16
Un’inchiesta coordinata dalla Dda di Firenze e condotta dai carabinieri del Noe del capoluogo toscano ha scopero un traffico illecito di rifiuti tessili che coinvolgeva una ben strutturata organizzazione criminale, composta per lo più da soggetti di origine campana stabilmente residenti o domiciliati nelle province di Prato e Pistoia. Le indagini hanno coinvolto 11 persone e 3 società tessili gestite da italiani e cinesi.Secondo quanto emerge dalle indagini, quasi 100 tonnellate di rifiuti sarebbero state gestite in maniera illecita, consentendo risparmi sui costi di gestione dei rifiuti per diverse decine di migliaia di euro. Gli scarti tessili sarebbero stati abbandonati in terreni o capannoni in disuso occupati abusivamente o lungo le strade.I carabinieri hanno utilizzato pedinamenti, videoriprese e altre attività tecniche per ricostruire la catena di crimine. L’inchiesta ha evidenziato che l’organizzazione criminale si è servita di una rete di società e intermediari per gestire il traffico di rifiuti tessili.In particolare, le indagini hanno messo in luce come gli autori del crimine avessero redatto falsa documentazione per noleggiare mezzi utilizzati per trasportare i rifiuti, e come abbiano individuato capannoni in disuso utilizzandoli all’insaputa dei proprietari. I trasporti sarebbero stati spesso preceduti da una ‘staffetta’ per evitare controlli delle forze dell’ordine.La polizia ha anche notificato gli avvisi di conclusione indagine alle persone coinvolte, denunciandole per reati come attività organizzata, gestione illecita di rifiuti e realizzazione di discarica abusiva. Gli inquirenti hanno sottolineato che l’inchiesta ha contribuito a ridurre la quantità di rifiuti tessili abbandonati nelle province di Prato e Pistoia.L’impatto delle indagini sulla sicurezza ambientale della regione toscana è stato descritto dai funzionari come ‘significativo’. La notifica degli avvisi di conclusione indagine è stata effettuata nelle province di Prato, Pistoia e Napoli.