(Adnkronos) –
Scintille in NBA. Dopo l'eliminazione dei Milwaukee Bucks dai playoff per mano dei Pacers, arrivata in gara 5 con il punteggio di 119-118, c'è stato un duro confronto tra Giannis Antetokounmpo e il padre di Tyrese Haliburton, cestista statunitense americano autore dei punti valsi la qualificazione al secondo turno di Indiana, che ora sfiderà Cleveland, al termine del supplementare. Dopo il canestro decisivo, arrivato a 1.3 secondi dal termine dell'overtime, Haliburton Sr. è entrato in campo e ha sventolato in faccia ad Antetokounmpo l'asciugamano del figlio. Un gesto che ha provocato l'immediata reazione di Giannis, che ha raggiunto l'uomo, nel frattempo tornato sugli spalti, e lo ha affrontato a duro muso, con i due che si sono ritrovati così testa a testa. Dell'episodio ha parlato poi, nell'immediato post partita, proprio il greco, uno dei migliori giocatori dell'intera NBA: "Credo che bisogna restare umili anche quando si vince, invece qualcuno pensa che la vittoria porti con sé il diritto di mancare di rispetto agli avversari. Io però un titolo l'ho vinto, loro no. Eppure non ho mai mancato di rispetto a nessuno". "Onestamente io pensavo fosse un tifoso, invece era suo padre", ha continuato Antetokoumpo, "sia chiaro, io adoro Tyrese, penso che sia un gran giocatore. Suo padre è entrato in campo e mi ha sventolato l'asciugamano di suo figlio dicendo: 'Questo è quello che facciamo! Questo è quello che fottutamente facciamo!'. È una cosa profondamente irrispettosa". Giannis ha poi aggiunto di aver già parlato con il padre di Haliburton e chiarito la situazione. La replica è toccata proprio ad Haliburton, che ha condannato il gesto del padre: "Non condivido il comportamento di mio padre. Capisco che fosse esaltato dal mio canestro decisivo, ma ha sbagliato e gli parlerò. E così farò anche con Giannis per scusarmi personalmente", ha detto il giocatore di Indiana, "siamo adulti, certe cose devono restare fuori dal campo. Il basket è basket, la rivalità deve fermarsi al gioco. Papà si è lasciato prendere dall’emozione, ma non è questo il modo in cui si deve celebrare una vittoria. Se qualcuno deve festeggiare in campo sono io, non lui". —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
- Pubblicità -

- Pubblicità -
