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La precarietà e la repressione, il Governo contro i diritti dei cittadini

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30 aprile 2025 – 11:03

La congiuntura politica attuale è segnata da un’intreccio di forze contraddittorie che minacciano la sostanza stessa delle nostre società. Da una parte, il panorama economico si presenta caratterizzato da bassi salari, occupazione precaria e crisi abitativa, mentre lo Stato sociale rischia di diventare sempre meno accessibile alle fasce più deboli. Milano, in particolare, è l’esempio più evidente di questa dinamica: quarant’anni di politiche neoliberiste hanno contribuito a creare un contesto in cui il potere economico si concentra in poche mani, lasciando una larga fetta della popolazione senza lavoro stabile o con redditi sempre più bassi.Il Governo attuale vuole affrontare questa situazione con misure repressive. Il ddl Sicurezza rappresenta un ulteriore passo nella direzione di limitare i diritti fondamentali dei cittadini, come quello di scioperare, manifestare e protestare contro le ingiustizie che li colpiscono. È tempo di fermarci e riflettere sull’equilibrio tra la sicurezza pubblica e la libertà individuale.I sindacati di base, rappresentati da organizzazioni come Cub, Adl Cobas, Usi Cit e Sial Cobas, insieme a movimenti sociali quali Smash Repression, hanno deciso di scendere in piazza il 1° Maggio per sostenere la loro lotta contro la precarietà del lavoro e le politiche repressive del Governo. Il corteo organizzato a Milano sarà un momento importante per esprimere la propria opposizione alle politiche che stanno devastando la vita di tanti cittadini.La lotta contro il dilagare della precarietà non è solo una questione economica, ma anche sociale e politica. È necessario cambiare strada, rompere con le politiche del passato che hanno condotto a questo punto. La ricchezza prodotta dalle attività economiche non deve finire nelle tasche di pochi privilegiati; è tempo di ristabilire una giustizia sociale e di assicurare che i benefici della crescita economica siano equamente distribuiti tra tutti.In questo contesto, la nostra mobilitazione è un messaggio chiaro: il popolo non accetterà le politiche repressive del Governo. È tempo di rispondere alle esigenze dei lavoratori, degli studenti, delle pensionati e di tutti coloro che si sentono schiacciati dalle difficoltà della vita. La libertà di manifestare e protestare è un diritto inalienabile; è tempo di difenderlo contro gli attacchi del Governo.Insieme possiamo creare un futuro diverso, basato sulla solidarietà, sull’uguaglianza e sulla giustizia sociale. Non ci lasceremo intimidire dalle politiche repressive. La nostra lotta non è inutile; è necessaria per creare un mondo più equo e giusto.

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