Un gruppo di oltre 500 persone, tra cui studenti, ex studenti e docenti di Sciences Po-Paris, ha emesso una vibrante dichiarazione contro le occupazioni e i blocchi pro-Gaza che hanno turbato la vita accademica dell’istituto parigino. In un appello pubblicato sul sito web del settimanale L’Express, i firmatari della petizione intitolata ‘Agir pour Sciences Po’ chiedono un deciso intervento contro quella che definiscono una “minoranza radicale” responsabile delle recenti proteste, supportata apertamente dal partito La France Insoumise di Jean-Luc Meeacute;lenchon (Lfi). Essi esortano la direzione dell’università a preservare “la sicurezza e l’integrità accademica”. Le dimostrazioni di forza condotte da questa minoranza radicale nel campus parigino sono descritte come inaccettabili, con la diffusione di idee antisemite e antisioniste e lo sfruttamento cinico del conflitto tra Israele e Hamas avvenuto il 7 ottobre. I firmatari condannano fermamente questa violenza e polarizzazione contrarie ai valori di apertura e dialogo promossi da Sciences Po. Da parte loro, studenti, ex studenti, insegnanti e membri della comunità educativa esprimono disapprovazione per l’utilizzo strumentale della loro amata istituzione da parte di una minoranza violenta che tradisce i principi fondamentali della Rue Saint-Guillaume, sede storica di Sciences Po Paris.L’appello si conclude con un richiamo alla reazione contro l’abominevole strumentalizzazione dei conflitti esterni da parte di movimenti politici che cercano deliberatamente di seminare caos attraverso un’ideologia contraria ai valori repubblicani ed universalisti difesi dall’università.
Dichiarazione contro occupazioni e blocchi pro-Gaza a Sciences Po-Paris
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