(Adnkronos) –
Vladimir Putin ha cambiato idea e obiettivi nella guerra con l'Ucraina. Il presidente della Russia, secondo il quadro delineato dall'intelligence degli Stati Uniti e da fonti occidentali citate dalla Cnn, ha modificato il proprio approccio. Il Cremlino sembra aver abbandonato l'idea di una lunga guerra di logoramento, da portare avanti parallelamente ad un lento processo negoziale, e ora privilegia un orizzonte a breve termine. Sul campo, Mosca punta a quasi esclusivamente a consolidare il controllo dei territori occupati – le regioni di Donetsk, Luhansk, Zaporizhzhia e Kherson – mentre in ambito interno la priorità e la ripresa di un'economia che ha bisogno di una svolta dopo 3 anni di conflitto. L'inversione di rotta, almeno parziale, sarebbe stata captata da Washington. Donald Trump e i suoi collaboratori ritengono che il presidente russo sia ora più propenso a considerare un accordo di pace rispetto al recente passato.
Gli Stati Uniti mantengono però una 'quota' di scetticismo, visto che le proposte americane per un accordo finora non hanno ricevuto il sì di Mosca nonostante le offerte che Washington ritiene generose: Putin, in sostanza, potrebbe conservare gran parte dei territori invasi. Non si può nemmeno escludere un'ulteriore ipotesi: il sì della Russia alla pace non garantirebbe in assoluto la sicurezza dell'Ucraina, che potrebbe subire un nuovo attacco in futuro.
Il Cremlino, secondo una fonte a cui fa riferimento la Cnn, spera che un rapporto migliore con gli Usa "distolga l'attenzione dopo una pausa tattica e che si possa quindi utilizzare un mix di strumenti militari, economici, informativi e politici per raggiungere pienamente gli obiettivi di Putin in Ucraina e anche oltre". In un quadro ancora estremamente fluido non viene sottovalutato l'effetto del pressing 'verbale' di Trump. Il presidente degli Stati Uniti, negli ultimi giorni, ha ripetutamente prospettato l'ipotesi di nuove sanzioni nei confronti della Russia. Mosca, inoltre, è allettata dalla prospettiva di una nuova cooperazione economica con l'America. Portare avanti la guerra a lungo termine diventa più complesso per gli invasori dopo il consolidamento dei rapporti tra Ucraina e Stati Uniti. L'incontro tra il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e Trump in Vaticano è stato un 'game changer'. Il faccia a faccia nella Basilica di San Pietro è diventato il prologo alla firma dell'accordo sulle terre rare. Trump può finalmente esibire un risultato, al momento e in prospettiva più teorico che concreto: "Possiamo guadagnare più dei 350 miliardi spesi da Biden per la guerra", dice il presidente americano scommettendo sui benefici legati allo sfruttamento delle risorse minerarie ucraine. Zelensky, nel testo modificato fino all'ultimo momento prima della firma, ha ottenuto l'inserimento di parametri determinanti per Kiev: non si parla espressamente di 'garanzie di sicurezza' per l'Ucraina, ma il risultato ottenuto è comunque notevole. L'intesa tra i due paesi vincola gli Usa al "sostegno per la sicurezza dell'Ucraina, alla prosperità, alla ricostruzione e all'integrazione nel sistema economico globale". "L'accordo è cambiato significativamente durante la preparazione. Ora è davvero un accordo di parità, che apre a investimenti sostanziali in Ucraina e alla modernizzazione delle nostre pratiche giuridiche", dice Zelensky, evidenziando che l'accordo non prevede alcun debito, ma crea un fondo di recupero destinato a investire in Ucraina. "Questo è un lavoro comune con gli Stati Uniti su basi giuste, in cui sia lo Stato ucraino che gli Stati Uniti possono guadagnare insieme in un partenariato. È il risultato della nostra conversazione con il presidente Trump al Vaticano", aggiunge. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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