Un devastante sisma di 7,5 gradi sulla scala Richter ha colpito con forza la regione di Magallanes, nell’estremo sud del Cile, ai confini con l’Aregentina, scuotendo le fondamenta dei paesi limitrofi e suscitando un senso di allarme tra le popolazioni locali. Le autorità della Protezione Civile (Senapred) hanno emesso immediatamente una allerta rossa per il rischio di tsunami che potrebbe investire la costa cilena, aprendo gli occhi a tutti sulla drammatica possibilità di uno sconvolgimento catastrofico. La scossa tellurica, registrata alle 15:48 (ora locale) del giorno stesso, è stata accertata dalle stazioni sismiche che hanno segnalato un intenso movimento del suolo in diverse zone della regione di Magallanes, tra cui il comune di Puerto Williams. Sebbene la maggiore intensità dell’evento sia stata registrata a 10 km di profondità nella zona centrale del continente antartico, sono state registrate ondate sismiche anche più a sud rispetto a questa latitudine e profondità.Secondo il Servizio Nazionale di Emergenza (Senapred), la scossa ha superato i 60 gradi di magnitudo presso Puerto Williams. Inoltre, l’ente aggiunge che i segnali provenienti dalle sismometrie localizzate nelle regioni di Magallanes e Aisen hanno indicato un livello considerevolmente più intenso dell’evento rispetto a quello del 1960 nella zona di Puerto Montt. Inoltre, l’autorità ha invocato la massima attenzione da parte delle popolazioni locali per evitare danni alle case, impianti idrografici e infrastrutture.Tale allerta si aggiunge al bollettino emesso dalla Protezione Civile che evidenzia come il terremoto potrebbe scatenare un fenomeno di tsunami che metterebbe a repentaglio la sicurezza delle comunità costiere, soprattutto quelle localizzate nel territorio di Magallanes. Per questo motivo, le autorità chiedono alla popolazione di restare all’erta e seguire le indicazioni degli esperti sulle misure di emergenza da adottare.