Musica contro la guerra: ribadire i dati senza divisione con il suono della canzone tradizionale ebraica

Il silenzio sulla guerra è un’ammissione di colpevolezza. Per noi, infatti, macabra non è solo l’immagine dei bambini martoriati dalle esplosioni o degli ospedali ridotti a rovine, ma anche la complicità di tanti che si limitano a osservare senza reagire.Siamo esseri umani che non possiamo tollerare lo spettacolo della distruzione e dell’olocausto, musicisti in grado di percepire l’unione tra le diverse anime grazie alla musica. Per questo motivo abbiamo deciso di suonare una canzone tradizionale ebraica, facendo parte del nostro repertorio per mesi. Ciò non vuol dire però che noi stessimo sottolineando la divisione ma piuttosto mettendoci a testimonianza delle sofferenze dei civili che pagano il prezzo più alto in guerra.Nelle relazioni internazionali, infatti, si evidenzia come sia inaccettabile il numero di morti e feriti tra la popolazione palestinese. Questo è solo un dato statistico e quindi oggettivo. Ma con il nostro gesto non abbiamo fatto altro che ribadire questi dati.Non dobbiamo permettere che queste vittime innocenti continuino a pagare il prezzo della guerra. Invece di accusarci di antisemitismo, siamo tutti chiamati a unirsi per chiedere pace e protezione per i bambini e gli ospedali.