03 maggio 2025 – 17:48
La magia della musica risuona tra vette emozionanti e paesaggi senza paragoni. Da trent’anni, il Trentino accoglie musicisti da tutto il mondo, diventati poi il pubblico di concerti gratuiti che si snodano lungo le valli e le cime leggendarie del territorio. L’edizione 2025 dei Suoni delle Dolomiti celebra un traguardo importante: i trenta anni con oltre un mese di appuntamenti, dal 27 agosto al 4 ottobre.Il festival è un’occasione per riflettere sul passato e il futuro della musica, ma soprattutto per esplorare nuove possibilità di incontro tra arte e natura. L’anteprima è fissata per il 6 giugno con Alessandro Baricco e l’ensemble francese Diabolus in Musica al Rifugio Fuciade; l’apertura sarà con l’ensemble dei Wiener Philharmoniker alla Malga Tassulla, mentre la chiusura avverrà con i giovani dell’Orchestra Europea e dell’Orchestra Stauffer.Tra gli appuntamenti in programma ci saranno nomi di spicco come Paolo Fresu con l’Orchestra Haydn, Giovanni Sollima con il mandolinista Avi Avital e Elio e gli oboisti dei Berliner nel Flauto Magico. Non mancherà anche un trekking dal 12 al 14 settembre da Madonna di Campiglio al Rifugio Brentei con il Quartetto Prometeo e Mario Brunello, violoncellista applaudito in Italia e all’estero.”Il festival è cresciuto – dice Brunello – ed è diventato una vera e propria esperienza che unisce natura, arte e musica. Quest’anno vogliamo riflettere sul passato e il futuro della musica con la nostra proposta. Abbiamo pensato a un concorso per giovani gruppi interessati a mettere insieme arte e natura.”Tra le oltre 50 richieste di partecipazione, sono state selezionate tre band che si esibiranno durante l’edizione del festival: Le Scat Noir, il 2 settembre ai Laghi di Bombassei.”Il nostro obiettivo – continua Brunello – è quello di creare un pubblico coinvolto e partecipe. Noi non vogliamo la massa delle persone che si riuniscono in una sala da concerto, ma piuttosto il pubblico che costruisce passo dopo passo, fatica dopo fatica.”I Suoni hanno contribuito a allargare l’idea che la montagna può essere vissuta senza sfruttarla. Si è consolidato il rispetto per la natura e l’atteggiamento degli abitanti del posto ha contagiato il pubblico.La tecnologia non entra in questo festival, costringendo a concentrarsi sulle sette note senza troppi fronzoli. “La musica fra le Dolomiti – continua Brunello – serve a portare con sé la bellezza che si può creare e formare all’istante, a fruire di quest’aria pura, di questi spazi e di questa luce meravigliosa.”Questa esperienza ha insegnato molto a Brunello. “Ho capito – dice – che il mio suono in queste situazioni è unico, non fruisce dell’acustica della bella sala, ma quello che esce in quel momento dallo strumento.”Negli ultimi anni, il Festival si è dato attenzione particolare ai concerti inclusivi per le persone con disabilità. “Siamo felici – continua Brunello – di poter offrire questa opportunità ai nostri spettatori e speriamo che possa essere un’iniziativa positiva per tutti.”