lunedì 28 Luglio 2025
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Liscione: Finanziamento sbloccato, ma serve una svolta burocratica

L’ottenimento dei fondi per la condotta dal Liscione rappresenta una pietra miliare attesa da decenni e segna un passo avanti cruciale per l’agricoltura della Capitanata.
La gratitudine per questo finanziamento governativo è temperata però da un’urgente richiesta di tradurre l’annuncio in azioni concrete, garantendo la rapida e efficiente allocazione delle risorse necessarie alla progettazione e all’esecuzione dei lavori.
Il Consorzio di Bonifica della Capitanata, con le sue competenze tecniche consolidate, si dichiara disponibile a fornire un contributo immediato per accelerare il processo.
Angelo Miano, presidente di Cia-Agricoltori italiani Capitanata, sottolinea che l’approvazione del finanziamento è solo l’inizio di un percorso complesso, ben lontano dall’essere concluso.
La questione della gestione delle risorse idriche nel Mezzogiorno rimane una sfida strutturale, afflitta da criticità che vanno ben oltre la singola infrastruttura.
La frammentazione delle competenze e le lentezze burocratiche hanno storicamente compromesso la realizzazione di opere vitali per il tessuto produttivo e sociale del territorio.

È imprescindibile, pertanto, superare l’approccio gestionale tradizionale, spesso paralizzato da logiche politiche e regionali divergenti.
Cia Capitanata propone una soluzione organica: l’istituzione di un Commissario Unico per ogni intervento strategico, figura apicale dotata di poteri speciali e autonomia decisionale.
Questa figura, affiancata da un team tecnico qualificato, avrebbe il compito di coordinare le attività, rimuovere gli ostacoli burocratici e garantire il rispetto delle tempistiche previste.

Il caso della condotta dal Liscione, protratto per vent’anni a causa di incomprensioni e conflitti tra le Regioni Puglia e Molise, ne rappresenta un esempio emblematico delle conseguenze di un approccio frammentato e politicizzato.

La nomina di un Commissario Unico non si configura come una svalutazione delle istituzioni regionali, bensì come un atto di indirizzo volto a garantire l’efficienza e l’accelerazione delle procedure, liberando le opere strategiche dalle dinamiche politiche che troppo spesso ne hanno rallentato o addirittura bloccato la realizzazione.

Si tratta di un intervento mirato a sbloccare un sistema complesso e fragile, aprendo la strada a una gestione più efficace e sostenibile delle risorse idriche, pilastro fondamentale per lo sviluppo agricolo e per la resilienza del territorio.

La speranza è che questo modello possa essere replicato per altre opere prioritarie, contribuendo a ridisegnare un futuro più prospero e sicuro per l’agricoltura della Capitanata.

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