La battaglia per il controllo della regione del nord dello Yemen continua ad essere segnata da violenze indiscriminate, con l’ultimo atto rappresentato dall’attacco aereo israeliano nella provincia di Hodeida, che ha lasciato almeno due morti e 42 feriti secondo le ultime stime fornite dal canale televisivo locale Masirah. La notizia è stata confermata anche dalle fonti giornalistiche Ynet e Tass.Secondo gli stessi rapporti di stampa, la fabbrica Ajal sembra essere stata bersaglio diretto dell’attacco aereo israeliano, nonostante l’esatto obiettivo rimanga tuttora sconosciuto. Gli Houthi, principale forza politico-militare in zona, accusano di nuovo Tel Aviv di violazioni della sovranità yemenita.Le violenze nello Yemen hanno un’origine che risale ormai a diverso tempo e sono profondamente legate alla conflittualità regionale. La guerra civile scoppia nel 2015 tra le fazioni governative, sostenute da Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti, e i ribelli houthis, che resistono con il sostegno di Iran.La presenza degli Houthi si è stabilita nella capitale Sana’a già dal 2015 e hanno in seguito esteso la loro influenza nella regione di Taiz. Dopo la guerra civile, tra le due fazioni sorse una nuova guerra che ha portato anche il coinvolgimento della Russia e degli Stati Uniti.La presenza internazionale nello Yemen è ormai un elemento costante a causa del conflitto, con l’agenzia dell’ONU per la cooperazione locale che in questo periodo registra sempre più casi di morte e feriti dovuti alle azioni militari condotte da entrambe le parti in lotta.In questa scenario di guerra, il territorio yemenita è anche diventato uno dei luoghi di interesse per i giochi di potere tra le nazioni del mondo. La presenza militare israeliana nello Yemen non è nuova e risale addirittura al 2012, sebbene questa notizia fosse all’epoca considerata come una speculazione da parte dei media.Le motivazioni che spingono Israele a condurre azioni militari in questo territorio sono ancora poco chiare. Secondo alcuni esperti, gli interessi petroliferi e commerciali israeliani potrebbero essere alla base delle scelte di guerra condotte dal governo del Primo Ministro Benjamin Netanyahu.Tuttavia la situazione internazionale è sempre più complessa e ormai anche altri paesi iniziano a guardare al conflitto come una minaccia per le loro risorse, con l’incertezza che pervade l’ambiente politico globale.