06 maggio 2025 – 17:18
Il programma Infiniti Mondi ha concluso con un grande evento di lancio delle start-up emergenti, svoltosi presso la Fabbrica Italiana dell’Innovazione a San Giovanni. Questo evento era il culmine di un progetto sostenuto dal Comune di Napoli e finanziato dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy, che mirava a supportare le tecnologie emergenti e lo sviluppo del 5G.Tra le start-up più promettenti incubate nel cuore dell’innovazione napoletana, I Am Hero si è aggiudicata il primo posto. Questo progetto rivoluzionario ha convinto la giuria con la sua capacità di introdurre l’innovazione nel campo della riabilitazione e dell’educazione terapeutica. Grazie al percorso di incubazione, il team di I Am Hero è riuscito a migliorare profondamente il modello di business e a perfezionare il prototipo esistente.Mattia Ugliano, cofondatore di I Am Hero insieme ad Annamaria Schena, ha raccontato che la loro startup era già in possesso di un MVP (Minimun Viable Product) completo, ma l’esperienza di incubazione è stata cruciale per poter affinare il modello e migliorarlo ulteriormente. Il percorso formativo offerto dall’incubatore non si è limitato al prodotto, ma ha coinvolto anche la visione d’impresa.Le esperienze maturate in luoghi internazionali come Los Angeles e New York hanno permesso ai giovani fondatori di comprendere come l’approccio al business sia diverso all’estero. Tuttavia, Mattia Ugliano ha sottolineato che nonostante le difficoltà incontrate, la sua scelta è stata quella di rimanere a Napoli. Egli ritiene che questa città abbia tutte le caratteristiche per diventare un polo innovativo riconosciuto e che la startup possa crescere qui, anche se ciò comporterà maggiore fatica ma sarà più significativo.In secondo luogo, è arrivata a mancare l’opportunità alla Stranogene, che ha sviluppato un progetto di edutainment basato sull’apprendimento nascosto. Il team ha portato in gara un metodo innovativo che consente agli utenti di imparare nozioni educative giocando senza sentirsi carico didattico. Durante il percorso di incubazione, Stranogene ha affinato la sua visione, rielaborando strategicamente l’impianto del business e acquisendo un nuovo approccio più oggettivo e strutturato.Antonio D’Angelo, strategista e sviluppatore di business della startup, ha affermato che il percorso formativo offerto dall’incubatore è stato cruciale per il successo del progetto. In questo modo, la squadra di Stranogene si è resa conto delle potenzialità dell’apprendimento nascosto e ha sviluppato un titolo in uscita chiamato Gomiboru: un videogioco che ha come scopo la sensibilizzazione ambientale.Il percorso di incubazione non solo ha permesso ai partecipanti di acquisire nuovi strumenti per migliorare il loro modello d’impresa, ma ha anche aperto loro l’accesso a un network di realtà affini con cui costruire partnership strategiche. Le start-up selezionate hanno avuto l’opportunità di far parte dell’ecosistema dell’innovazione e si sentono ora davvero parte di questa rete in crescita.