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mercoledì, 14 Maggio 2025
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Il caso delle multe ingiuste emesse dal Comune di Bologna a un cittadino bolognese finalmente annullate.

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05 maggio 2025 – 11:52

Bologna, 15 luglio – La giustizia ha finalmente prevalso nel caso delle multe per infrazioni al codice della strada che il Comune di Bologna aveva ingiustamente inflitto ad un cittadino bolognese. Dopo anni di battaglie legali e pressione, due diversi giudici di pace hanno infine annullato le cartelle di pagamento per complessivi circa 5 mila euro che il Comune aveva emesso nel 2021 e 2023 sul conto del cittadino.L’uomo era stato multato varie volte per infrazioni al codice della strada e aveva presentato ricorsi al prefetto contro le sanzioni, ritenendole infondate. Tuttavia i ricorsi non erano mai stati risposti dal prefetto, e l’assenza di una risposta entro i termini di legge (210 giorni) secondo il principio del silenzio assenso porta automaticamente ad accogliere la richiesta.Il cittadino aveva quindi presentato domanda di annullamento in autotutela, ovvero avvalendosi della facoltà di fare valere i propri diritti senza l’intermediazione di un avvocato. Per opporsi alle ingiunzioni e ottenere il ripristino del proprio nome nel registro delle imprese, è stato necessario contattare un legale e far ricorso al tribunale.L’avvocato Jacopo Mannini, che ha assistito il cittadino in questa lunga e complessa procedura giudiziaria, esprime la propria soddisfazione per le due sentenze emesse dai giudici di pace. “Accolgo con grande piacere queste due sentenze, che confermano la fondatezza delle nostre ragioni e sottolineano ancora una volta l’importanza della qualità del lavoro svolto”, commenta Mannini.Il principio del silenzio-assenso è un diritto previsto dalle leggi italiane che consente al cittadino di far valere i propri diritti anche in assenza di risposta da parte delle autorità. Questo principio, tuttavia, non sempre viene applicato correttamente dal Comune, che sembra trascurare il dovere di fornire una risposta adeguata entro i termini stabiliti dalla legge.Resta però un amaro sentimento di rabbia e frustrazione dovuto alla complessità della procedura giudiziaria e la mancanza di velocità nella risoluzione dei casi. “È davvero un problema grave, quello del silenzio assenso da parte delle autorità locali”, aggiunge l’avvocato Mannini.Il cittadino bolognese si è dovuto rivolgere al giudice per ottenere ciò che la stessa amministrazione avrebbe potuto e dovuto riconoscere in via di autotutela. Questo comporta un aumento del carico di lavoro e dell’inerzia del sistema giudiziario, generando anche l’effetto collaterale negativo di minare la fiducia dei cittadini nelle istituzioni.Il caso mette dunque in evidenza una serie di problemi profondamente radicati nella gestione delle questioni burocratiche e nel funzionamento del sistema giudiziario. È necessario un riassetto della legge e uno sforzo concertato per ridurre la complessità e accelerare il processo decisionale, affinché i cittadini possano ricevere una risposta tempestiva e chiara sulle loro richieste.

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