07 maggio 2025 – 19:02
Nella culla termica della chiesa di San Giovanni Battista di Bari, dove la notte tra il 1° e il 2 gennaio scorso un neonato venne ritrovato morto, sono state riscontrate delle anomalie rilevanti nel materiale presente all’interno. Secondo gli esami condotti dal genetista Carlo Previderè dell’Università di Pavia, incaricato dalla Procura di Bari per effettuare le analisi, si è riscontrata la presenza di urina appartenente al piccolo “Angelo”. Ciò certifica che il neonato era ancora vivo nel momento in cui venne lasciato nella culla. L’autopsia ha confermato che la causa della morte è stata l’ipotermia, probabilmente tra le 4 e le 10 ore successive al ritrovamento.Gli accertamenti condotti hanno portato a evidenziare ulteriori criticità. La consulenza tecnica relativa alle apparecchiature installate nella stanza ha rilevato che il materassino predisposto per avviare l’allarme e una chiamata al cellulare del parroco, nonostante le intenzioni, non aveva funzionalità sufficienti a tale scopo. Inoltre, gli esami hanno messo in luce ulteriori difetti: il malfunzionamento dei sensori di peso e una perdita di gas nel climatizzatore che avrebbe dovuto riscaldare la stanza.Il parroco della chiesa, don Antonio Ruccia, ed il tecnico incaricato dell’installazione, Vincenzo Nanocchio, sono sottoposti a indagini per omicidio colposo. Inoltre è stata avviata un’indagine parallela per abbandono di minori a carico di ignoti, che alla luce degli ultimi esiti delle indagini potrebbe essere oggetto di archiviazione.