07 maggio 2025 – 18:05
L’università di Bari sta sperimentando un nuovo paradigma nel campo della space economy, dimostrando la sua volontà di giocare un ruolo attivo nella trasformazione del settore spaziale. Secondo le parole di Francesco Giordano, professore ordinario di Fisica all’Università Aldo Moro di Bari, l’università sta cercando di innovare il proprio percorso di ricerca e sviluppo in modo da essere maggiormente competitiva nel mercato della space economy.Il docente ha menzionato come esempio di tale approccio il progetto Apulia Space, un partenariato che riunisce diverse aziende e enti locali con lo scopo di sviluppare tecnologie innovative per l’esplorazione spaziale. Il progetto rappresenta una delle tante iniziative intraprese dall’università barese per promuovere la collaborazione nel settore aerospaziale della regione Puglia.Inoltre, Giordano ha sottolineato che nell’ateneo barese si sta lavorando intensamente alla creazione di algoritmi e sistemi innovativi basati su tecnologie fisiche quantistiche. Questi strumenti sono utilizzati per osservare il pianeta Terra da una prospettiva nuova, permettendo un monitoraggio più approfondito delle risorse naturali.L’intelligenza artificiale (IA) è diventata uno degli strumenti chiave di questo processo di innovazione. Utilizzando team multidisciplinari composti da esperti provenienti da diverse aree del sapere, l’università sta sfruttando al massimo le potenzialità dell’IA per lo sviluppo di tecnologie avanzate. Le applicazioni della IA non si limitano solo all’esplorazione spaziale: vengono utilizzate anche in altre aree come la produzione di tute spaziali adatte a missioni spaziali dove l’assenza di gravità richiede particolari accorgimenti. L’università barese collabora con aziende locali che, grazie all’intelligenza artificiale, possono identificare gli ulivi sul territorio e raccogliere informazioni sempre più approfondite per il monitoraggio del territorio.