La crisi delle nascite segna con i suoi dolorosi dati una nuova frontiera dell’emergenza: ogni due minuti muore una madre per complicazioni relative alla gravidanza o al parto, in tutto il mondo. Una cifra inquietante che rientra in un contesto più ampio di violazione dei diritti riproduttivi delle donne e del loro benessere. Queste stime emergono dalle ultime analisi degli esperti dell’Unicef presentate alla vigilia della Festa della mamma. Un miliardo di donne e ragazze, secondo quanto riportato, soffre di malnutrizione in varie forme, a partire da quella cronica fino all’emaciazione. L’agenzia delle Nazioni Unite rileva come il rischio per la madre sia alto anche quando i bambini sono sottopeso, mentre aumenta esponenzialmente nelle regioni con carenza alimentare e scarsità di accesso a servizi essenziali in materia di salute.Secondo l’Unicef, le donne che fanno fronte comune contro la crisi hanno bisogno di attrezzatura più professionale. Per questo motivo si auspica un impegno maggiore dei governi, delle organizzazioni internazionali e delle imprese del settore farmaceutico per fornire tecnologie e dispositivi che possano ridurre il numero degli eventi mortali.Nella lettera inviata al Ministro della Salute con l’occasione si evidenzia come il problema del parto non sia solo questione di accesso all’assistenza sanitaria, ma anche di rapporto tra il tessuto sociale e la gestione delle nascite. L’obiettivo è aumentare il numero di medici specializzati in ostetricia per offrire aiuterre alle donne in gravidanza.Sarà necessario impegnarsi per avere un maggior controllo sull’alimentazione, anche attraverso campagne di sensibilizzazione e programmi volti a educare le ragazze e le donne sulla gestione del nutrimento.