lunedì 28 Luglio 2025
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Emilia-Romagna Agroalimentare: Crescita a +13%, Resilienza e Innovazione

Emilia-Romagna Agroalimentare: Resilienza, Innovazione e un Nuovo Capitolo di CrescitaIl 2024 si configura come un anno di profonda trasformazione per il settore agroalimentare dell’Emilia-Romagna, lasciando alle spalle le sfide del 2023 e inaugurando una fase di rinnovata vitalità.

Il rapporto congiunto Regione Emilia-Romagna e Unioncamere regionale dipinge un quadro di ripresa vigorosa, caratterizzata da un incremento della produzione che supera i sei miliardi di euro, registrando un balzo del +13% rispetto all’anno precedente.

Questo risultato non va interpretato come una mera restituzione dei valori persi, ma come l’espressione di una capacità intrinseca di resilienza, alimentata da investimenti strategici e da una profonda riorganizzazione interna alle imprese.

La dinamica positiva non è omogenea, ma si concentra su filiere chiave.
Le colture frutticole, tradizionalmente un pilastro dell’agroalimentare regionale, hanno trainato la ripresa con un aumento della produzione superiore al 57%, riflettendo l’adattamento delle tecniche di coltivazione e la ricerca di varietà più resistenti alle condizioni climatiche estreme.
Parallelamente, il settore dell’allevamento, con particolare riferimento alla produzione di latte vaccino in crescita del 19,3%, testimonia l’importanza di un approccio sostenibile e orientato alla qualità.
L’export, un volano cruciale per l’economia regionale, ha incrementato il proprio valore del +7,6%, superando i dieci miliardi e consolidando la posizione dell’Emilia-Romagna come uno dei principali fornitori di prodotti agroalimentari di eccellenza a livello internazionale.

Le carni lavorate, i lattiero-caseari e i prodotti da forno continuano a essere i prodotti più richiesti sui mercati esteri, confermando la forza del Made in Italy e la capacità delle imprese regionali di intercettare le tendenze globali.

La ripresa economica si traduce in un impatto positivo sull’occupazione, con un aumento complessivo di 3.
8% nel settore agricolo e del 2,3% nell’industria alimentare, portando il numero totale di addetti a circa 129.

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Questi dati sottolineano non solo il valore economico del settore, ma anche il suo ruolo cruciale nella creazione di posti di lavoro e nel mantenimento del tessuto sociale del territorio.
La risposta alle emergenze, come le gelate primaverili e le devastanti alluvioni, è stata caratterizzata da interventi mirati e tempestivi, con una dotazione di 106 milioni di euro destinati a credito agevolato, ammodernamento aziendale, sostegno ai giovani agricoltori e misure di prevenzione e contrasto alle emergenze, inclusa la gestione del granchio blu e la lotta alla peste suina africana.
Questo impegno finanziario, integrato dai 635 milioni di fondi PAC, dimostra la volontà della Regione di sostenere attivamente le imprese e di rafforzare la loro capacità di affrontare le sfide future.

“Non si tratta solo di numeri”, hanno sottolineato il Presidente della Regione, Michele Pascale, e l’Assessore Alessio Mammi, “ma di un comparto che incarna l’identità e il valore del territorio, un sistema economico profondamente radicato nel tessuto sociale e culturale dell’Emilia-Romagna.
” L’impegno futuro si concentra sul consolidamento del reddito delle imprese, sul finanziamento dell’innovazione, sulla promozione del prodotto agroalimentare regionale e, soprattutto, sulla creazione di opportunità per le nuove generazioni, per garantire la continuità e la prosperità del settore nel lungo termine.

Come evidenziato dal Presidente di Unioncamere, Valerio Veronesi, la straordinaria capacità di recupero delle imprese, in grado di invertire in un solo anno una situazione drammatica, testimonia la forza di un modello economico basato sulla qualità, sulla sostenibilità e sulla capacità di adattamento.

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