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Achille Polonara: Diagnosi shock, la comunità sportiva si stringe a lui.

La comunità sportiva italiana è stata scossa da una notizia profondamente dolorosa: Achille Polonara, talentuoso cestista trentatreenne in forza alla Virtus Segafredo Bologna, si è visto diagnosticare una leucemia mieloide acuta.
La comunicazione, rilasciata dal club bolognese, ha generato un’ondata di affetto e sostegno per il giocatore e la sua famiglia.

La diagnosi è il risultato di approfondite indagini mediche specialistiche a cui Polonara si è sottoposto nelle ultime settimane.
Attualmente, il giocatore è ricoverato presso l’Ospedale Sant’Orsola Malpighi di Bologna, dove ha intrapreso un ciclo di terapie mirate, fondamentali per affrontare questa complessa sfida.

Questa notizia riapre una ferita nel percorso professionale di Polonara, che in passato aveva già affrontato un intervento chirurgico per la rimozione di una neoplasia, un evento che aveva segnato profondamente la sua carriera e la sua vita.

Questa esperienza pregressa conferisce un ulteriore peso emotivo alla situazione attuale, ma al contempo sottolinea la sua resilienza e la sua forza d’animo.

La leucemia mieloide acuta, una forma aggressiva di tumore del sangue, colpisce le cellule mieloidi, responsabili della produzione di globuli bianchi, rossi e piastrine.

Il trattamento, che può includere chemioterapia, trapianto di midollo osseo e terapie di supporto, richiede un percorso lungo e complesso, che mette a dura prova sia il paziente che i suoi cari.

Oltre al supporto medico specialistico, Achille Polonara può contare sull’affetto incondizionato dell’intera famiglia Virtus Segafredo Bologna, dai giocatori allo staff tecnico, fino ai tifosi, che esprimono solidarietà e augurano una pronta guarigione.

Il messaggio “Forza Achi, siamo tutti con te, ti aspettiamo!” è un potente simbolo di unità e speranza.

La vicenda di Polonara non solo evidenzia la fragilità della condizione umana, anche nel contesto dell’attività sportiva di alto livello, ma solleva anche importanti riflessioni sulla necessità di una maggiore consapevolezza e prevenzione delle patologie oncologiche, nonché sull’importanza del supporto psicologico e sociale per i pazienti e le loro famiglie.

La sua storia è un esempio di coraggio e determinazione, un monito a non arrendersi mai di fronte alle avversità e un invito a sostenersi reciprocamente nei momenti difficili.

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