Un’inattesa sosta alle operazioni di riqualificazione idraulica dell’Arno, nel cuore del Casentinese aretino, ha evidenziato un delicato intreccio tra interventi infrastrutturali e protezione della fauna selvatica.
Il Consorzio di bonifica Alto Valdarno, impegnato in un piano quinquennale per la manutenzione e il potenziamento della resilienza del fiume, si è trovato a sospendere temporaneamente l’ultima fase dei lavori, originariamente previsti a valle dell’abitato di Ponte a Poppi.
L’imprevisto non è legato a problematiche tecniche, ma alla scoperta di una significativa colonia di gruccioni (Merops apiaster), uccelli migratori di grande pregio ecologico e rigorosamente protetti dalla legge.
Questi vibranti insettivori, attratti dalla particolare conformazione del versante argilloso eroso dalla corrente, hanno scelto un tratto specifico della sponda sinistra dell’Arno per nidificare, scavando nidi profondi fino a tre metri all’interno della scarpata.
La presenza di questo insediamento, quantificato in circa sessanta nidi attivi e almeno quindici individui impegnati nella cura della prole, ha reso necessaria l’immediata sospensione dei lavori.
L’intervento, volto a mitigare i rischi idraulici e a riqualificare la sponda, prevedeva inizialmente un taglio selettivo della vegetazione, lo sfalcio della componente arbustiva e una riprofilatura del versante.
Per garantire la tutela della riproduzione del gruccione, un ornitologo esperto, il dottor Davide Ridente, è stato coinvolto per valutare l’impatto delle operazioni e proporre soluzioni alternative.
La decisione del Consorzio è stata quella di rinviare l’avvio dei lavori a dopo il 20 agosto, permettendo ai pulcini di completare il periodo di emersione e affrontare il loro primo volo.
L’ingegner Enrico Righeschi, responsabile del settore difesa idrogeologica, ha sottolineato che la sospensione non compromette la sicurezza idraulica del territorio e che i lavori saranno conclusi entro i primi giorni di settembre, ben prima delle piogge autunnali.
Questa scelta, che coniuga la prevenzione del rischio idraulico con la salvaguardia della biodiversità, riflette una filosofia di gestione del territorio sempre più attenta all’equilibrio tra le esigenze umane e la protezione dell’ambiente.
La presidente Serena Stefani ha ribadito l’impegno del Consorzio a integrare la tutela della fauna selvatica nei progetti di intervento, promuovendo un modello di sviluppo sostenibile che valorizzi il patrimonio naturale del Casentinese.
L’episodio testimonia come la conoscenza approfondita degli ecosistemi fluviali e la capacità di adattamento siano elementi cruciali per la gestione responsabile del territorio.