Torino, un percorso espositivo sinuoso che si snoda tra i riflettori della piazzetta Reale, nella suggestiva cornice delle Sale Chiablese. Da Venere a Elena, le più belle donne dell’antichità e del Rinascimento si fanno rispettivamente largo nell’esposizione curata da Annamaria Bava, insieme con Arthemisia, dal 17 aprile al 27 luglio. In questo percorso che viaggerà attraverso più di cento opere tra dipinti, disegni e sculture, ci si potrà chiedere se è possibile riassumere l’essenza della bellezza in un’unica parola o concetto.È la stessa cosa che si poneva il pubblico cinque secoli fa davanti alle opere di Botticelli. Eppure l’esperienza del contemporaneo non è cambiata. La rappresentazione della bellezza ha assunto forme nuove e diverse tra le quali spiccano le Tre Grazie, quelle stesse divinità dell’estetica greca che hanno ispirato i grandi artisti delle varie epoche.Con un taglio del tutto inedito la mostra racconta come è cambiata dall’antichità a oggi l’immagine della bellezza. E ciò non solo nel rapporto con il bello fisico ma anche nella sua rappresentazione per mezzo di opere d’arte che ne valorizzano aspetti e sfumature spesso nascosti.Un percorso espositivo, quello “Da Botticelli a Mucha. Bellezza, natura, seduzione”, curato da Annamaria Bava e realizzato in collaborazione con Arthemisia è la più recente tappa della programmazione di rilievo nazionale dei Musei Reali. È la manifestazione che per primo ha riproposto la celebre tela ‘La nascita di Venere’, capolavoro del Rinascimento, dopo quasi quattro secoli da quando l’opera era stata ultimata dal Botticelli.Dopo “Venere” si seguirà un viaggio attraverso le opere del grande pittore fiorentino. Ciò vale per il ‘Pala di San Miniato’ in cui è riproposta la composizione di scene della vita di San Miniato e dell’Immacolata Concezione, che veniva dipinta sulle pareti del chiostro di un convento. Non dimenticheremo le due tele rappresentanti lo ‘Storie di Teseo’, realizzate per la famiglia Medici.Dopo questo viaggio attraverso il Rinascimento italiano ci si sposterà nei territori dell’arte francese e tedesca con l’iniziale produzione di Mucha. La sua arte, pur non essendo ancora un capolavoro della storia dell’arte mondiale, anticipava però la cultura e le tendenze artistiche che caratterizzarono i primi del secolo scorso.Quel periodo in cui nascevano nuove forme d’arte, nuova pittura e, naturalmente, nuovi stili. Le varie esposizioni di Mucha furono spesso segnalate sui giornali con titoli come ‘La bellezza e l’illusione’, o ‘L’arte della seduzione’. In questo senso la mostra dei Musei Reali offre uno sguardo unico sulla rappresentazione della bellezza attraverso i secoli.