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lunedì, 19 Maggio 2025
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Assoluzione della coppia accusata per violazione della legge del 1967 sul controllo delle armi da fuoco.

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La sentenza emessa oggi in tribunale a Torino ha concluso il processo per violazione della legge del 1967 relativa al controllo delle armi da fuoco. L’accusa sosteneva che l’agente del reparto mobile della polizia aveva trasferito illegittimamente due carabine e una pistola nel suo alloggiamento di caserma, mentre il consorte convivente era stato incaricato dal padre deceduto di custodire le armi in casa per evitare che rimanessero nella proprietà.La sentenza ha stabilito l’assoluzione della coppia con la formula “per particolare tenuità del fatto”. Questa decisione si basava sulle motivazioni secondo cui le armi non erano state utilizzate per scopi illegittimi, bensì rappresentavano semplici cimeli familiari che avevano trovato collocazione nell’alloggio dell’agente.Il pubblico ministero Giovanni Caspani si era avvalso della normativa del 1967, che imponeva agli individui titolari di armi da fuoco di segnalare eventuali trasferimenti presso autorità competenti. La pena richiesta per l’agente era stata pari a sei mesi di reclusione, mentre quella per la convivente era stata di cinque mesi e venti giorni.L’avvocata Mariangela Melliti ha commentato la sentenza sottolineando che essa corrispondeva al giusto livello di considerazione delle circostanze. Tuttavia, si riferisce di una possibile ricorrenza in appello da parte della procura.Il caso era emerso nel corso dell’indagine per le attività extralavoro svolte dai poliziotti come decoratori e artigiani, nell’ambito delle quali fu trovata una pistola e delle munizioni all’interno del furgone di servizio. A causa di questo episodio, oltre ai due agenti, anche la coppia è stata indagata e ha chiesto l’esclusione dal procedimento con il consenso dell’accusa per un versamento di 185 euro a titolo di oblazione.Le persone coinvolte hanno rinunciato alla richiesta di restituzione dei materiali sequestrati, che sono stati successivamente destinati alla direzione dell’artiglieria.

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