La confisca dei beni del noto traffickerso Marco Maruca è un esempio lampante della determinazione e della capacità operativa dei carabinieri nella lotta contro il crimine organizzato. Il decreto di confisca, emesso dal Tribunale di Roma – Sezione Misure di prevenzione su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura, ha individuato i beni da confiscare in conti correnti, due barche e una ricevitoria per un valore complessivo superiore a un milione di euro. La sentenza irrevocabile del 7 marzo dell’anno scorso condannava Maruca a nove anni di reclusione per il reato di costituzione, direzione e finanziamento di un’associazione finalizzata al traffico di stupefacente e per episodi di spaccio. Gli inquirenti hanno ricostruito che la potente associazione di Maruca era attiva nella piazza di spaccio di via G. Camassei, nel quartiere romano di Tor Bella Monaca, per un arco di tempo compreso tra il mese di dicembre 2016 e il 2021. L’operazione Alcatraz aveva già portato a 35 misure cautelari nel maggio del 2021. Maruca era stato individuato come capo di un’organizzazione molto potente che aveva instaurato la sua base operativa proprio in quella zona. Ora i carabinieri della compagnia di Frascati hanno dato esecuzione al decreto di confisca, siglando l’attività di sequestro dei beni appartenenti a Maruca e destinando il ricavato per le finanze dello stato e a favore di enti pubblici o non profit che perseguano attività socialmente utili.